BolognaNidi |
Pensieri e Parole I nidi aziendali che contiamo in Italia sono
solo 220. Le aziende che hanno puntato ad avere un proprio nido sono
concentrate al Nord, dove ce ne sono 208. Mentre l’obiettivo
fissato dalla Ue (almeno) il 33% delle copertura di posti nido è
ancora lontano. Perché? Cerchiamo di capirlo insieme.
Nidi aziendali
Tra le aziende che vantano un nido troviamo: Nestlè e Ferrero,
Artsana Group, l’Università Bicocca di Milano, la Pirelli, la
Ferrari. Ci sono alcune banche: Deutsche Bank, Unicredit, BNL, Intesa
San Paolo e Mediolanum. E anche compagnie telefoniche come Telecom,
Vodafone e Wind. Ma nonostante una legge, la 448/2001, che
avrebbe dovuto incentivare i nidi nelle aziende, di nidi ancora se ne
vedono pochi.
Perché ci sono pochi nidi aziendali?
L’Agenzia giornalistica Agi fa una breve ricerca sui motivi e
individua alcuni punti del problema: Federico Bozzanca della
funzione pubblica alla Cgil, interpellato sulla questione racconta:
“E’ molto frequente nelle grandi aziende ma l’Italia è Paese
di piccole e medie imprese. L'asilo ha dei costi importanti e
l’investimento non è in grado di ripagare la spesa”. Negli
ultimi anni, continua Bozzanca, “si è molto insistito
sull'assistenza sanitaria, anche integrata.
Ma gli asili aziendali
non godono di incentivi. Ricordo a memoria amministrazioni
comunali che hanno offerto contributi ad aziende che aprivano l’asilo
anche a bimbi non figli di impiegati ma sono casi rari”.Oltre al
nido “Ci sono pacchetti di welfare integrativi che prevedono bonus
sull’accesso dei bimbi a nidi convenzionati o strutture pubbliche,
che a seconda della città, possono avere anche rette da 500-600 euro
a seconda dell’Isee”
Il problema dentro un problema
Ma il problema ne presenta un altro ancor più annoso. In un
Italia, dove di bambini ce ne sono pochi, e sempre meno, presenta
anche aziende con altrettanti pochi bambini. Affrontare l’onere di
aprire un nido per poi vederlo vuoto non è un fatto da trascurare e
le aziende lo sanno bene.
Nidi aziendali: formule alternative
Le aziende però hanno diverse soluzioni per offrire un posto ai bebè dei dipendenti. Ad esempio quali? Aprire un nido e riservare alcuni posti in convenzione con le pubbliche amministrazioni, (che pagano) come ad esempio fa Mast a Bologna. Oppure l’azienda può “comprare” posti nido in asili privati e pubblici, pagando per riservare ai figli dei dipendenti, e se proprio vuole in nido tutto suo, c’è sempre l’innovativa soluzione di Needo. Un nido “con le ruote” una volta che in azienda di bimbi non ce ne sono più, il nido si smonta e viene trasferito altrove.
E quindi perché ci sono pochi nidi aziendali?
Oltre ai problemi evidenziati da
Bozzanga e già elencati ne
possiamo
aggiungere almeno un altro
paio. In
Italia, nonostante tanti sforzi, manca ancora oggi
la cultura dei nidi, poco
considerati nonostante tanti proclami. In
Italia i nidi aziendali sono
“mal visti” da tanti addetti ai lavori a chi insomma è del
mestiere. I motivi di questa avversione sono di ordine pedagogico,
educativo e sociale. Avversioni forse condivisibili, ma a forza di
limiti e avversioni, la diffusione dei nidi si fa sempre più un
utopia.
Informati: Mamma portami al nido!