Sicurezza a scuola: meglio i nidi, ma non troppo

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Cronaca Bambina Ogni tre giorni avviene un crollo nelle scuole italiane. Sono i dati peggiori degli ultimi anni dal 2013 ad oggi. Cittadinanzattiva ha presentato ieri a Roma al ministro Fioramonti l’ultimo rapporto sulla sicurezza nelle scuole. L’associazione fotografa un breve periodo temporale: che va dal settembre 2018 al luglio 2019. Quest’anno gli asili sono stati al centro del rapporto. Addentriamoci nei dati

 
Nido meglio delle scuole
In generale la sicurezza al nido è meglio garantita che a scuola, ma non per questo le cose vanno bene. Più del 40% degli asili possiede l’agibilità e il collaudo statico. Meno della metà del campione è dotato dell’agibilità igienico sanitaria (47%), e del certificato di prevenzione incendi (41%). 

Nido al sud
Non sempre al Sud va peggio: il 78% dei nidi campani ha l’agilità statica, ad esempio, rispetto al solo 18% di quelli lombardi. Così pure sulla prevenzione incendi: meglio la Campania (49%), la Sicilia (38%) e la Puglia (33%), rispetto al Piemonte (31%) e alla Lombardia (ferma appena al 15%).

Nidi sono più controllati
Gli asili sono in generale manutenuti di più. Si sono svolti più interventi di manutenzione ordinaria, in due casi su tre, mentre le scuole la percentuale si ferma al 27%. 

Nidi e sicurezza sismica
I nidi però non brillano dal punto di vista della “sicurezza sismica”: solo il 15% ha effettuato le verifiche di vulnerabilità (rispetto al 29% degli altri istituti), appena il 4% è stato migliorato sismicamente (vs 9%), e ancor meno, il 2%, è stato del tutto adeguato sismicamente (vs 5%). 

Sottoscritto un protocollo
Un protocollo finalizzato ad una progettazione congiunta volta alla promozione dell’educazione civica, della cultura della legalità, della sicurezza, dello sviluppo sostenibile, del ben-essere, dei corretti stili di vita e della cittadinanza attiva nelle scuole, attraverso specifici momenti formativi rivolti agli studenti delle scuole di ogni ordine e grado.

I dati
Il Rapporto analizza i dati relativi a 1320 asili nido. In termini percentuali analizza solo il 12% di tutti i nidi pubblici e privati. Si concentra sui Comuni dai 15.000 abitanti in su, di tutte le regioni italiane.

Che problemi emergono?
Un grave ritardo nell’utilizzo dei fondi per la messa in sicurezza delle scuole. Sebbene siano al momento disponibili almeno 4 miliardi e mezzo, soltanto 1mld e 600mln circa sono stati effettivamente utilizzati o sono in fase avanzata di utilizzo. I nidi in particolare al momento non sono contemplati dall’Anagrafe dell’edilizia scolastica.

Sicurezza strutturale e sismica: insufficiente
Pochi i nidi adeguati sismicamente (2%) e pochi quelli migliorati sismicamente solo il 4%. Dati inferiori anche alle percentuali degli edifici scolastici rispettivamente al 9% e al 5%. Stessa situazione per le verifiche di vulnerabilità sismica che sono state effettuate nel 15% dei nidi esaminati, contro il 29% degli edifici scolastici.

Dati positivi sulla manutenzione
Il 64% dei nidi è stato oggetto di interventi di manutenzione ordinaria (rispetto al 27% delle altre tipologie di scuole) e il 29% di quella straordinaria (solo il 19% per gli altri edifici scolastici). Anche su questo al Sud dati incoraggianti: ad esempio, l’84% dei nidi della Campania è stato interessato da interventi di manutenzione ordinaria, rispetto al 57% del Piemonte. Solo il 10% dei nidi presi in esame ha effettuato invece le indagine diagnostiche su soffitti e solai, rispetto al 26% delle scuole dalle materne alle superiori. Occorre precisare che sono stati rarissimi gli episodi di crollo registrati negli ultimi 7 anni che hanno riguardato asili nidi.

Sicurezza interna dati incoraggianti
L’83% è in possesso del Documento di valutazione dei rischi, l’82% ha predisposto il piano di emergenza e il 64% l’apposita segnaletica per la sicurezza. Il 78% effettua le prove di evacuazione. Su questi aspetti, due regioni a confronto: su un campione simile di asili nido, più virtuosa l’Umbria, con il 79% di nidi dotato del piano di emergenza e del documento valutazione rischi rispetto al 69% del Trentino Alto Adige. Circa l’80% dei nidi dispone di un Medico competente, del Responsabile del servizio di prevenzione e protezione, degli addetti al primo soccorso, alla prevenzione incendi e all’evacuazione.

Mensa e diete speciali, più indietro il Sud
L’83% degli asili dispone di una mensa interna, con punte negative in Campania, solo il 25%, e in Basilicata, il 40%. Il 90% assicura le diete speciali, soprattutto nelle Regioni del Centro Nord, mentre in Calabria la percentuale scende al 25%.

Aree verdi, arredi e giochi a norma: non ci siamo!
Due asili su tre dispongono di cortili o aree verdi, mentre solo il 57% ha giochi e arredi a norma. Dato grave di per sé in termini di tossicità dei materiali, inquinamento indoor, ecc. ma ancor di più in relazione alla particolarità dell’utenza. Sempre due su tre dispongono di una recinzione esterna.

E le telecamere?
I sistemi di video sorveglianza interna ed esterna che si attesta rispettivamente, al livello nazionale, al 2% e 4%.

A scuola come va?
Ben settanta gli episodi di crolli e di distacchi di intonaco registrati da Cittadinanzattiva, tramite la stampa locale, tra settembre 2018 e luglio 2019. Parliamo di un episodio ogni 3 giorni di scuola, di cui 29 in regioni del Nord (Piemonte 6, Lombardia 16, Emilia Romagna 4, Veneto 2, Trentino Alto Adige 1), 17 nel Centro (Toscana 5, Lazio 10, Umbria 1, Marche 1), 24 nelle regioni del Sud e nelle Isole (Campania 8, Puglia 6, Calabria 2, Sicilia 7, Sardegna 1). Tali episodi hanno provocato il ferimento di 17 persone, tra studenti e adulti. Dal 2013 abbiamo registrato, in totale, 276 episodi di questo genere.