Storie fuori dal comune. Per un blog Fuori dagli schemi

 


Fuori dal comune    
Oggi lascio spazio alla narrazione di Chiara Arena. Con lei nasce la nuova etichetta che dedico alle storie Fuori dal Comune. Chiara è una mamma-fotografa-creativa che in un momento straordinario (come quello che stiamo vivendo) ha dato spazio e tempo alla creatività. Il risultato? Un blog molto speciale fatto di luci e ombre. 


Questo blog nasce in un periodo particolare che ci vede coinvolti in tanti cambiamenti. La quotidianità trascorsa con mio figlio di quasi nove mesi, Libero, è costellata di scoperte, di continue trasformazioni, momenti importanti che necessitano di attenzione, a mio avviso, tanto quanto quelli di natura biologica.

Nella convinzione che i primi anni di vita siano di fondamentale importanza nella costruzione dell’identità, della sensibilità, della percezione e della personalità di un bambino,  ho deciso di dedicare tanto tempo (sottraendolo ad altro) a giochi che, ancor meglio,mi piace definire esperienze.

Mi piace osservare con attenzione e documentare, probabilmente per deformazione professionale, ma anche per voglia di conservare emozioni, sorrisi e ricordi e per meglio immaginare rilanci interessanti per i giorni seguenti.

Sono un’atelierista e una teatrante con la passione per il linguaggio della luce in tutte le sue declinazioni. Per questo motivo, costretti nello spazio di casa, ho pensato che la luce, le sue forme e le sue relazioni con gli altri linguaggi potessero aiutarci in questa voglia di scoperta.

Sono una mamma curiosa, amo informarmi con curiosità, e ho notato che negli ultimi mesi sono tante le splendide proposte on-line che animano le nostre giornate, ma poche pensate per bambini molto piccoli, con meno di un anno, perciò ho immaginato che mettere a disposizione delle mamme, dei papà e di chi ne potesse avere bisogno le nostre piccole esperienze/ scoperte, potesse essere una buona idea.

Sono inoltre fermamente convinta che, citando un articolo tratto dalla rivista UPPA: "ogni cosa ha il suo tempo", anche l'utilizzo della tecnologia sia da misurare con l'età dei bambini e delle bambine ai quali vogliamo proporla.
Sempre da quell'articolo, che condivido pienamente: “Prima dei 3 anni un bambino necessita di sviluppare competenze interagendo con l’ambiente attraverso esperienze sensoriali che utilizzino tutti e cinque i sensi. Solo questa interazione esperienziale consente di sviluppare le proprie risorse neuronali.(…)”

Dunque perché non provare ad andare un po’ fuori dagli schermi, utilizzando  luci che non siano provenienti da tv, i-phone, i-pad e computer per sperimentare  insieme alle nostre bambine e ai nostri bambini?
I primi post hanno solleticato l’attenzione di mamme, papà, educatrici, baby sitter, adulti che trascorrendo la quotidianità con bambini molto piccoli hanno provato ad affinare lo sguardo, a mettersi in ascolto e documentare le piccole scoperte, facendo nascere una sezione del Blog chiamata “condivisioni luminose” molto importante perché vivo legame e filo rosso con altre famiglie, con altre mamme che mettendosi in gioco decidono di condividere le loro esperienze con tutti, rendendole pubbliche e accessibili.

L’intento è quello di coinvolgere sempre più bambini e bambine, i loro genitori, gli adulti che trascorrono tempo con loro, in una condivisione di narrazioni, di esperienze che trasformano un tempo da sempre dedicato alla sola cura in qualcosa di più, un tempo vuoto ma denso, fatto di ascolto del bambino, fatto di attenzione da parte dell’adulto, di nuove prospettive forse utili a ridimensionare approcci, a far nascere valori e idee nuove.