Cronaca Bambina
Sono passati tanti anni da quando Bologna aprì il primo asilo nido comunale. Per festeggiare questo lieto compleanno abbiamo dedicato il nosto consueto report giornalistico ai primi 50 anni degli asili nido. Nonostante sia passato tanto tempo i nidi sono ancora oggi un prezioso, se non indispensabile servizio per le famiglie e ancora oggi sono poco diffusi. Perché? Quali sono problemi che ci hanno impedito di dare un posto nido a tutti i bimbi?
Dalla storia al territorio: tante voci per raccontare i nidi
Abbiamo scritto questo report a più mani e da diversi territori, ripercorrendo la penisola da nord a sud. Con Cgil, Cisl, la rete Sir (Sud e infanzia in rete), l'associazione generale di cooperativa Agci Lazio, con l'analisi politica di Mila Spicola, con i preziosi dati dell'associazione La via dei colori abbiamo ricostruito uno scenario complesso e multiforme in cui è difficile districarsi e trovare una sintesi.
Sette punti comuni
Abbiamo però individuato sette punti che riteniamo essere i punti più importanti da tenere presente per un reale rilancio complessivo del sistema educativo .
I sette punti
Primo punto: i soldi da soli non bastano!
Secondo punto :
la
questione
dei maltrattamenti
non
può più essere rimandata o lasciata alla sterile
discussione:
telecamere si, telecamere no.
Terzo
:
la
qualità
dei
servizi va
definita,
sorvegliata diffusamente.
Quarto
la qualità ha un costo! Non
si può risparmiare, sopratutto
non si può risparmiare sul costo dei lavoratori
impiegati nel
privato.
Quinto:
il
sistema integrato,
che mette insieme soggetti pubblici e privati, va
guidato e
amministrato politicamente non possiamo lasciarlo al
libero mercato.
Sesto
punto: i nidi
da soli non bastano per sostenere le famiglie, per
integrare i
bambini, per tutelare il lavoro delle donne.
Settimo
e ultimo:
si deve diffondere
una comunicazione efficace e
capillare rispetto agli asili nido che si rivolga al
grande pubblico.
I nidi ai tempi del Covid
Avevamo appena chiuso il nostro report quando è scoppiata l'emergenza sanitaria che ci ha travolti. Abbiamo sospeso la pubblicazione fino ad oggi e nel frattempo sono successe molte cose. Oggi che pubblichiamo il nostro lavoro aggiungiamo
un'ulteriore piccola conclusione che va ad aggiungersi a quelle sopra dette.
In questa difficile situazione in cui tutto ci appare sospeso e precario crediamo si debba consolidare e sostenere quello che già c'è. Oggi sono sopratutto i servizi privati, quelli che senza il sostegno delle rette, o di sovvenzioni speciali rischiano la chiusura. I nidi in convenzione pur essendo considerati, fino a poco fa, servizi del sistema pubblico oggi sono lasciati alla deriva. Così il rischio
concreto è di chiudere e perdere di quel poco che siamo riusciti a raggiungere fino ad oggi.
Infine. In queste strane e dolorose circostanze abbiamo perso prematuramente Eugenio De Crescenzo. A lui che ha lavorato con noi con immancabile passione a questo report dedichiamo questo lavoro.
Potete leggere 50 anni di storia politica dei nidi da qui. A tutti e tutte BUONA LETTURA!