Veneto: riaprire i nidi contro il parere del governo?


Cronaca Bambina 
Riapertura dei nidi in Veneto? Luca Zaia annuncia "Non possiamo aspettare all'infinito. Cercheremo di andare in soccorso alle famiglie rischiando non poco" 



Riaprire gli asilo nido?

Come in molte altre regioni anche il Veneto ha presentato le linee guida per riaprire i servizi educativi 03 e come per tutte le altre regioni la risposta da parte del comitato tecnico e del governo si fa attendere. Così mentre i centri estivi si concentrano a dare un posto ai bambini compresi tra i 3 e i 17 anni per i bambini sotto i tre anni non ci sono certezze.  Nell'attesa il presidente delle regione Veneto Zaia dichiara sulla pagine del quotidiano locale (Next) di oggi più o meno il seguente ragionamento: non possiamo più aspettare (i ritardi del governo) mi assumo la responsabilità di fare a modo mio e riaprire nella speranza che poi le cose cambino.

Il gioco della politica ai tempi del Covid-19  

Cosa abbiamo imparato dall'epidemia? Forse la lezione più importante che abbiamo imparato è che è cambiato poco e niente per i giochi politici. Di fronte ai problemi concerti dei cittadini, in questo caso i genitori, si fanno dichiarazioni buttando la "colpa" di  una situaizione su altre spalle, in questo caso sulle spalle del Governo.
Perché sono solo dichiarazioni? Perché in senza il consendo del comitato tecnico la regione non può agire come gli pare e contravvendo alle predisposizioni del governo.

Il rischio generale

Lasciando ora da parte dichiarazioni e polemiche  è certo che siamo di fronte ad un gigantesco problema che riguarda bambini, famiglie e anche tanti lavoratori, o meglio lavoratrici, che sono impegnate nel delicatto settore educativo 03un settore  che rischia un tracollo gigantesco.

Le linee regionale del Veneto sugli asilo nido

E ora andiamo a leggere l'unico documento che abbiamo oggi a disposizione su cui riflettere, ovvero le linee guida "pensate" dal Veneto. Cosa prevedono?
Si indica la priorità di accesso alle famgilie con difficoltà e per i bambini disabili.  Il distanziamento è da applicare tra i bambini, tra i bambini e il personale e tra il personale e i genitori. L'orario in entrata e uscita è scaglionato con un rimodulazione degli orari. Si prevedono poi dispositivi di protezione, l'applicazione di norme igienico degli spazi, degli ambienti e sulle superfici  per uno stretto controllo sanitario sulla presenza di eventuali sintomi.
Insomma che si apra o meno, anche in Veneto, le norme sanitarie cozzano con le norme pedagogiche, perché un servizio organizzato in questo modo pare, non  tanto un servizio educativo (che in questa situazione credo non sia da immaginare)  ma non garantisce nemmeno un servizi ludico, o di socializazzione. Con il distanziamento di tutti, da tutti, un nido così, rimane un mero parcheggio per i più disperati.


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