I collaboratori costano meno e valgono meno


Cronaca Bambina 

Da quando è arrivata l'emergenza si sono affacciati alcuni temi trasversali alla malattia e al contagio. Tra questi temi c'è il lavoro e la disparità sociale. Anche nel piccolo “settore” 0-6 il tema è ben presente. 

Il Covid, come una livella, appiattisce le differenze che esistono tra i lavoratori, che essi siano dipendenti comunali, privati, statali o precari poco importa. E sopratutto se a girare per scuola, e tra diverse classi (o sezioni), c’è un'insegnante o un collaboratore, state certi che la possibilità di recepire o diffondere il virus sono le medesime. E' stato dimostrato. 

La scuola Testi-Ramponi è stata chiusa perché una persona (con ogni probabilità un collaboratore) girando per le diverse sezioni ha creato un possibile contagio in tutta la scuola.

L'ordinanza di chiusura è stata emessa per “contenere” per sicurezza, ma per contenere o creare sicurezza non si chiude, poi, si assume personale. Personale sufficiente per tentare di creare delle vere “bolle”, vere sezioni a cui 25, 26, 27, 28 bambini, fanno riferimento a due insegnati e due collaboratori.

Già in settembre la consigliera Elena Foresti del m5s aveva fatto presente la questione. In quell'occasione l'assessora Susanna Zaccaria aveva risposto che non c'era

"...nessuna volontà di svilire il lavoro dei collaboratori... figura molto importante e da sempre riconosciuta"

Ieri durante il question time rivolto, da Foresti e il consigliere De Biase, sempre sul tema sicurezza, l’assessora Zaccaria risponde

"Avere una figura stabile per tutta la giornata significherebbe avere 2 collaboratori per ciascuna sezione, come accade per gli insegnanti, per noi vorrebbe dire triplicare gli organici;( ...) è davvero poco realistico pensare che la migliore organizzazione possibile, per citare il contenuto delle linee guida, possa contemplare una implementazione di questo tipo".   

Una risposta che assomiglia tanto “I soldi non ci sono” e ad una presa di posizione del tipo " i collaboratori costano e valgono meno".

La pandemia non conosce differenze di salario, di valore, di mansione… si diffonde.

Insomma anche in questo contesto, temporaneo ed emergenziale (come ha più volte sottolineato l’assessora) si fanno differenze di trattamento e “gli ultimi” rimangono ultimi anche in sicurezza e tutela.

Una grande ovvietà.

Però a volte è importante ribadire anche le ovvietà, ovvietà che tentano di nascondersi dietro un cumulo di parole superflue

 

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