Cronaca Bambina
Premessa: lo stato garantisce agevolazioni
"Ebbene, gli scorsi giorni sono stati momenti di grande fermento per molte famiglie che hanno avuto l’amara notizia dalla direzione delle strutture private agevolate che, entro una settimana, dovranno scegliere: se pagare un’ingente rata (oltre, eventualmente, il rimborso di cifre esorbitanti per i mesi passati) oppure “ritirare” i propri figli dalle strutture in corso d’anno".
Le motivazioni delle strutture private
"Le stesse strutture private hanno, infatti, comunicato l’esclusione di molti bambini dal piano di agevolazioni regionali ed hanno, come detto, posto le famiglie dinanzi ad una scelta: integrare le rate pregresse (una media di circa 6.000 euro a famiglia – a seconda delle strutture e del reddito) ed il pagamento della rata intera per i mesi a seguire o l’esclusione dei piccoli dalle struttura".
Le ripercussioni sulle famiglie e i bambini
"l’allontanamento in corso d’anno dei piccoli non tiene conto della della “costrizione morale” dinanzi alla quale si pongono molte famiglie (alcune delle quali non hanno assolutamente la possibilità economica di far fronte alla rata intera) che sono poste dinanzi alla pensosa alternativa tra pagare rate talvolta insostenibili o privare i propri figli della serenità e quotidianità maturata da mesi".
La responsabilità
"Ma le responsabilità di questa situazione da chi dipendono? "della regione o della amministrazione comunale? Non è dato saperlo. Fatto sta che il silenzio dimostrato sino ad ora dinanzi a questa problematica ed il rimbalzo di responsabilità rende tutti un po’ complici a discapito dei più deboli.
Certamente la Nostra amministrazione comunale ha la sua buona dose di responsabilità nella misura in cui le graduatorie di ammissione dei bambini “con agevolazione” sarebbero dovute essere controllate molti mesi prima e, certamente, non a fine febbraio".
"Questa scelta purtroppo ha, anche, un ultimatum: dal primo marzo tutti a casa! La medesima amara situazione è vissuta, anche, da molti centri per disabili ed anziani, ed ancora una volta, ne pagano le conseguenze le persone più fragili e vulnerabili".
Denaro pubblico e servizi pubblici
"Viene da chiedersi se il -piano di distribuzione del denaro pubblico- che, a quanto pare, ha posto sullo stesso piano le predette strutture (asili nido e centri per disabili ed anziani) con i centri ludici pomeridiani non vada rivisto al fine dare la giusta priorità a quei servizi davvero essenziali che non possono essere dimenticati in una società civile e democratica. Mi auguro che la Nostra amministrazione si faccia concretamente carico di questo problema in tempo utile per sollevare tante famiglie da questa scelta didatticamente discutibile e moralmente penosa!"
Informati: Mamma portami al nido!