I Nidi, le agevolazioni (pubbliche) scomparse e il ritiro forzato dei bambini

disegno di bambino bianco e nero



 

Cronaca Bambina 
Trani e lo strano caso delle rette lievitate, o meglio non più scontate. Riceviamo e pubblichiamo il comunicato del consigliere Michele Centrone che denuncia questa incresciosa situazione che andrà a riversarsi sulle famiglie e in particolare sulla famiglie meno abbienti. Un nuovo e diverso risvolto di una cattiva gestione del sistema integrato, pubblico e privato, mal amministrato che va a riversarsi sulle spalle degli ultimi bambini, disabili e anziani.
Premessa: lo stato garantisce agevolazioni

"Lo stato garantisce, entro determinate soglie reddituali (ISEE sotto 40.000 euro), delle agevolazioni e contributi per il pagamento delle rette degli asili nido; agevolazioni che, soprattutto in una città che non dispone di strutture pubbliche, sono assolutamente necessarie per consentire la fruizione del servizio a tante famiglie non abbienti. 
In ragione della ammissione a siffatte “agevolazioni”, come comunicato dalle varie strutture a settembre dello scorso anno, molte famiglie tranesi hanno iscritto i propri figli agli  asili nido cittadini ed li hanno fatto frequentare le suddette strutture."
 
O paghi di più o te ne vai! 

"Ebbene, gli scorsi giorni sono stati momenti di grande fermento per molte famiglie che hanno avuto l’amara notizia dalla direzione delle strutture private agevolate che, entro una settimana, dovranno scegliere: se  pagare un’ingente rata (oltre, eventualmente, il rimborso di cifre esorbitanti per i mesi passati) oppure “ritirare” i propri figli dalle strutture in corso d’anno".

Le motivazioni delle strutture private

"Le stesse strutture private hanno, infatti, comunicato l’esclusione di molti bambini dal piano di agevolazioni regionali ed hanno, come detto, posto le famiglie dinanzi ad una scelta: integrare le rate pregresse (una media di circa 6.000 euro a famiglia – a seconda delle strutture e del reddito) ed il pagamento della rata intera per i mesi a seguire o l’esclusione dei piccoli dalle struttura".

Le ripercussioni sulle famiglie e i bambini

"l’allontanamento in corso d’anno dei piccoli non tiene conto della  della “costrizione morale”  dinanzi alla quale si pongono molte famiglie (alcune delle quali non hanno assolutamente la possibilità economica di far fronte alla rata intera) che sono poste dinanzi alla pensosa alternativa tra pagare rate talvolta insostenibili o privare i propri figli della serenità e quotidianità maturata da mesi".

La responsabilità 

"Ma le responsabilità di questa situazione da chi dipendono? "della regione o della amministrazione comunale? Non è dato saperlo. Fatto sta che il silenzio dimostrato sino ad ora dinanzi a questa problematica ed il rimbalzo di responsabilità rende tutti un po’ complici a discapito dei più deboli.

Certamente la Nostra amministrazione comunale ha la sua buona dose di responsabilità nella misura in cui le graduatorie di ammissione dei bambini “con agevolazione” sarebbero dovute essere controllate molti mesi prima e, certamente, non a fine febbraio".

I tempi di scelta

"Questa scelta purtroppo ha, anche, un ultimatum: dal primo marzo tutti a casa! La medesima amara situazione è vissuta, anche, da molti centri per disabili ed anziani, ed ancora una volta, ne pagano le conseguenze le persone più fragili e vulnerabili".

Denaro pubblico e servizi pubblici  

"Viene da chiedersi se il -piano di distribuzione del denaro pubblico- che, a quanto pare, ha posto sullo stesso piano le predette strutture (asili nido e centri per disabili ed anziani) con i centri ludici pomeridiani non vada rivisto al fine dare la giusta priorità a quei servizi davvero essenziali che non possono essere dimenticati in una società civile e democratica. Mi auguro che la Nostra amministrazione si faccia concretamente carico di questo problema in tempo utile per sollevare tante famiglie da questa scelta didatticamente discutibile e moralmente penosa!"

 

 

Informati: Mamma portami al nido!