Il pensiero edultocentrico e il futuro del bambini

 



Pensieri e Parole
Potrei mettere in fila tutti i titoli dei medie che raccontano le violenze commesse dai ragazzi e dalle ragazze e così formerei KM e KM di carta...
Potrei comporre un'enciclopedia con i commenti rispetto a queste notizie. 
Sarebbe un lungo libro pieno di giudizi violenti, di banalità e luoghi comuni  struggenti... 
Potrei anche creare un lunghissimo film ritagliando e incollando i video di webinar, di tutorial con esperti, o presunti tali, che consigliano "come fare", "cosa dire" e "come ascoltare" per prevenire il dilagare di violenza giovanile che a volte colpisce altri coetanei, a volte colpisce il proprio corpo con autolesioni e tentativi di suicidio
 
Una volta si giudicava....
Un tempo di fronte a queste vicende i vecchi tromboni, o le donnette si raccoglievano davanti alle bancarelle del mercato, o fuori da messa per commentare 
"Ai miei tempi!" Oppure "Non è più il mondo di una volta" O ancora "Quattro battute educano molto di  più che mille parole" Poi il dito si puntava, abbassando il tono di voce, sui genitori "Certo che quando la madre va in giro tutto il giorno al posto che stare con i figli!" Oppure "Il padre gli comprava tutto quello che voleva" 
 
Ora si giudica...
Oggi non conosciamo più i nome dei colpevoli e il dito si punta senza una precisa direzione: non ci son più Giovanni, Mario o Marianna...e la gioventù scriteriata o i  genitori scriteriati sono un'entità generica e astratta... 
Oggi si mettono in fila tante notizie di violenza si mettono tutte nello stesso paniere e si cerca un filo comune.
Le possibili responsabilità rispetto ad una singola situazione diventano le colpe collettive di una entità generica senza volto. Il problema è  il social, TikTok sembra il demonio! Il problema è spesso la scuola, frequentemente la povertà, molte volte l'ignoranza, spessissimo la politica e certo il covid, il lockdown sono grandissimi colpevoli. A volte, capita pure questo,  è il pianeta Giove che ci è contro... 
 
Violenze e minori 
I fenomeni di maltrattamento, di sopruso sono difficilmente misurabili per tantissimi motivi. 
Non so se effettivamente siano cresciuti in questo tempo di Covid. 
 
Sappiamo di certo che sono aumentati i ricoveri per malessere e i tentati suicidio. C'è da stupirsi? 
Non credo. La situazione è molto complessa da gestire anche emotivamente, anche per gli adulti navigati, figuriamoci per bambini e ragazzi.
 
Dal particolare, al generale
Però prendere lo straordinario, portarlo alla normalità,  trovo sia un'operazione MOLTO pericolosa e sbagliata. 
 
Il futuro è dei giovani
Non è una generazione senza futuro. E' una generazione nata e cresciuta in una situazione complessa e difficile. Ma dai problemi nascono nuove soluzioni nuove idee, nuove strategie e i bambini e i giovani hanno tutte le carte in regola per farcela. 
Non tutti e non tutti allo stesso modo, questo è vero.
Noi adulti, genitori ed educatori,  possiamo solo accompagnare e tranquillizzare i più piccoli. Noi adulti, genitori e/o insegnanti, possiamo solo vegliare a distanza ed esserci quando ci chiedono aiuto. 

Salvarli dai mali del mondo, no, questo non possiamo farlo! ( e per fortuna...)

Continuare a ripetere che i bambini stanno male, che sono sfortunelli perché noi abbiamo fatto male, è un pensiero adultocentrico che gli ruba il futuro.
 
Pensiamo piuttosto a lasciargli il passo e essergli accanto con la maggiore serenità possibile. Questo può davvero moltissimo.