Lettera di una mamma. Quando il nido è una scelta difficile. Prima parte: i tarli

 
mamma con biberon disegno


 

Cara BolognaNidi, 

ti invio questa lunga lettera in cui racconto le mie, le nostre, difficoltà di genitori rispetto alla scelta di iscrivere il nostro tesoro, Clara, al nido. Spero che questa mia narrazione possa essere di aiuto ad altri genitori in questa difficile scelta. Grazie, Simona

 

Prima parte: i tarli

Nella maggior parte dei casi la scelta di mandare all’asilo nido i propri figli è un’esigenza che deriva dall’impossibilità da parte delle mamme che lavorano di continuare ad accudire i bambini. E l’assenza di un’alternativa aiuta a non sentire troppo il peso della decisione. Nel mio caso però la scelta di mandare Clara al nido è stata una vera e propria lotta.

Ero disoccupata quindi priva di un’effettiva difficoltà di conciliazione tra vita familiare e lavorativa e un’alternativa l’avrei avuta eccome: accettare la disponibilità della nonna! 

Rispetto alla mia volontà di iscrivere Clara al nido hanno lavorato per mesi dei veri e propri tarli, ma io ho la testa dura e, quando sono sicura delle mie motivazioni, preferisco accettare il rischio di entrare in conflitto con i tarli che rinunciare.

Tarlo 1

Il primo ostacolo era il papà di Clara. Io e il mio compagno siamo originari della Basilicata e da noi, per i primi tre anni di vita, la cura dei bambini spetta alle madri e se queste non possono, si ricorre ai nonni. Non si tratta solo di carenza di strutture rivolte alla prima infanzia, si tratta soprattutto di una questione di “consuetudine”. Da noi è scarsa anche la domanda proprio perché la consuetudine è considerata cosa “buona e giusta”. E il mio compagno era talmente certo della consuetudine da non lasciar spazio all’ipotesi che altre figure potessero accudire nostra figlia.

Tarlo 2

Mia madre continuava a ripetermi che era in pensione e che avrebbe potuto darmi una mano con la bimba...

Tarlo 3

La pediatra suggeriva di accettare l’aiuto della nonna perché “si sa, il sistema immunitario è ancora immaturo e la stessa malattia, presa a 3 mesi e presa a 3 anni, può avere decorsi molto diversi”

Tarlo 4

La mia amica mi parlava dei benefici del contatto pelle a pelle, in un momento in cui, dopo mesi di gestione esclusiva, cominciavo invece a sentire l’esigenza di avere del tempo tutto per me. Avevo la sensazione di avere tutti contro. 

Ma continuavo a sentire anche un forte desiderio di regalare a Clara quest’esperienza...

Lettera di una mamma continua la sua narrazione martedì prossimo. 

Per scriverci: info@bolognanidi.it


Informati: Mamma portami al nido!