Caos calmo al nido

 


Cronaca Bambina 
Siamo al caos? Forse si, ma il Ministro Bianchi dichiara che la situazione è "sottocontrollo". 
Nel mentre però i contagi aumentano e il sistema ZeroSei, come tutta la scuola, va in tilt. 
Di nuovo e ancora in questa nuova ondata di contagi siamo al caos. 
E del resto la situazione è molto complessa da gestire. Cerco di capire se a livello nazionale si possa fare un quadro complessivo e generale della situazione.
Quel che ho capito per certo è che le mascherine fpp2 dovrebbero essere ormai diffuse in tutti i servizi. Uso il condizionale perché in realtà nemmeno questa è una certezza granitica.


La quarantena nei nidi e nelle scuole

Con un positivo  l'intera sezione nido e infanzia va in quarantena per 10 giorni e rientra con test di uscita - tampone molecolare o antigenico - negativo. 
Le regole per i bambini in questa fascia d'età sono stringenti e molto più stringenti rispetto al resto della scuola perché, è bene ricordarlo visto che qualcuno si chiede come mai, i bambini in questa fascia d'età non sono vaccinati, non usano le mascherine e non mantengono il distanziamento sociale. 
 
Chiusure e riduzioni di orari 
 
Con l'impennata di contagi la riapertura è stata molto, molto faticosa. C'erano parecchi "positivi", ancor prima di iniziare, e non solo tra i piccoli, ma anche tra i lavoratori. Per  arginare  la situazione, e tentare di contenere i danni, molte città (tra le quali Milano e Bologna, Mantova ...) hanno aperto ad orari ridotti. 
Ma i servizi chiudono.  
A Bologna il 35% del totale sono chiusi. A Torino un terzo delle sezioni è in quarantena. E qualche giorno fa dall’assessorato all’Istruzione sono arrivati i conteggi: 169 sezioni chiuse, 81 su 250 tra i nidi e 88 su 250 tra le scuole dell’infanzia.  
A Milano si contano oltre 300 sezioni chiuse considerando sia  nidi che scuole dell’infanzia e circa 900 educatori ed educatrici assenti per diversi motivi, principalmente quarantene e contagi. (dati di qualche giorno fa)
Il presidente della Campania De Luca, uno dei politici che ha applicato fin da subito regole molto stringenti, avrebbe voluto chiudere tutte le scuole (nidi compresi) fino alla fine di gennaio andando contro le regole stabilite dal Govenro. De Luca avrebbe voluto, e ci ha anche provato, ma il Tar ha bocciato la sua scelta e ha fatto riaprire regolarmente, si fa per dire tra orari ridotti e mense chiuse, nidi e scuole.        


Le famiglie  

Intanto sono tante le famiglie che sono senza la possibilità di organizzare il lavoro da casa, senza le risorse per pagare una babysitter, senza parenti a cui affidare i bambini. E queste famiglie  annaspano, protestano e cercano di resistere come possono. 
Ma il problema. già molto serio, non è solo questo. 
Il fatto è che le lentezze burocratiche sono tantissime, tant'è che qualcuno parla di "pandemia burocratica". 
Tra il conteggio dei contagi e l'effettiva chiusura passa del tempo... Troppo tempo per riuscire ad essere un sistema efficace. 
"Un positivo e tutti a casa" adottato per lo ZeroSei è incredibilmente difficile da gestire. 
Così, nonostante nidi e scuole risultino teoricamente aperti, non lo sono effettivamente, perché il rischio continuo è di tornare per uno, o due giorni, e poi di nuovo rimanere a casa. 
A Roma, da tempo un comitato di genitori si sono organizzati per scrivere e far presente la situazione insostenibile e hanno chiesto di rivedere il sistema attuale e riprendere il sistema delle "bolle".

Le regole scritte 
 
Secondo le regole scritte i bambini sono ammessi dopo la quarantena solo dopo la verifica di un tampone negativo trascorsi dieci giorni di quarantena. 
Ma in questi dieci giorni le educatrici che non lavorano, spesso non sono pagate e se possibile sono mandate in giro per altri nidi e/o scuole a fare supplenze. Quindi bambini in casa e "lavoratori" in giro.
L'alternativa, per chi può, è attivare i Legami educativi a distanza (LEAD)  sorella meno celebre della dad e ancor meno utile. 
I tempi  dei tamponi, poi, sono spesso lunghissimi e sempre più spesso per facilitare e snellire le file, si consente di farli in farmacia che però sono a pagamento. 
E con ritmi di questi contagi una famiglia con due, o tre figli si trova ad accollarsi spese, solo per uscire dalla quarantena, non indifferenti.  

Il ministro Bianchi e le risposte del Governo

E' lecito chiedersi: cosa è cambiato rispetto alle ondate passato? 
La certezza che ho acquisito è che oggi la mascherina Ffp2 dovrebbe essere garantita a tutti i lavoratori del settore educativo.  (uso il condizionale perché non si sa mai con le certezze sopratutto in questi tempi!) 
"Sono stati stanziati per le mascherine ffp2 45 Mln di Euro, mentre per i tracciamenti, -assicura la sottosegretaria Barbara Floridia durante un incontro organizzato dal comitato EduChiAmo- abbiamo stanziato altri 92 MLN". 
Il Ministro Bianchi, durante un convegno organizzato all'Istituto degli Innocenti di Firenze. dichiara "Per quanto riguarda la semplificazione, noi stiamo ascoltando tutti e stiamo cercando di trovare il modo per permettere di gestire al meglio una situazione che come avete visto è sotto controllo" 
Non so davvero cosa intenda il Ministro per "sotto controllo" perché evidentemente le priorità cambiano a seconda delle necessità e dei punti di vista.


Laura Branca