2 dicembre, giornata nazionale dei servizi educativi. Ddl 1260 al centro


Sono passati 43 anni da quando il 6 dicembre del 1971 il Parlamemnto Italiano ha approvato il "Piano quinquennale per l'istituzione di asili-nido comunali con il concorso dello Stato". Più conosciuta come legge 1044, la normativa istituiva i nidi d'infanzia. Da qualche anno il 2 dicembre si celebra la "Giornata nazionale dedicata ai servizi per la prima infanzia". Promossa dal Gruppo Nazionale Nidi Infanzia , quest'anno la giornata avrà come filo conduttore il ddl 1260. Il Disegno di legge, passato in Senato dovrà ora essere discusso dalla Camera dei deputati. Se approvato, questo disegno di legge, regolamenterà a livello nazionale i servizi da zero a sei anni.
Tra i sostenitori del disegno di legge, che ha come prima firmataria la senatrice Francesca Puglisi, responsabile nazionale scuola del Pd, ci sono numerose associazioni tra cui il Gruppo Nazionale Nidi Infanzia, nato nel 1980 su impulso di Loris Malaguzzi.
In occasione del 2 dicembre il Gruppo Nazionale Nidi Infanzia ha lanciato "Una legge da prendere al volo", un'iniziativa che ha tra i suoi obiettivi la promozione del disegno di legge. In Tutta Italia saranno organizzati eventi, conferenze e momenti d'incontro dedicati a questo. Inoltre fino al 10 dicembre proseguirà la raccolta firme a sostegno della nuova legge.
A Bologna, il ddl 1260 sarà al centro di un incontro rivolto a geniotori ed educatori che si svolgerà alle 18 presso la Sala Imbeni di Palazzo d'Accursio.

Il ddl 1260 in pillole
. Il disegno di legge istituisce il sistema integrato dei servizi educativi e di istruzione per i bambini tra i tre mesi e i sei anni e la continuità educativa tra i nidi e le scuole dell'infanzia.
Il primo articolo del ddl afferma che tutti i bambini e le bambine hanno diritto ad avere pari opportunità di educazione, istruzione, relazione e gioco.
. I nidi vengono collocati all'interno del Miur ( Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca)
. I nidi non saranno più considerati servizi a domanda individuale ma servizi di interesse generale a cui viene riconosciuta una funzione fondamentale per tutti i bambini e le bambine e in quanto tali dovranno essere esenti dal patto di stabilità.
. Il ddl fissa i livelli essenziali per i nidi: questi dovranno accogliere il 33% dei bambini tra i 0 e i 3 anni. Questo livello è quello indicato dall'Unione Europea. Attualmente l'Italia appare lontana dall'obiettivo fissato da Consiglio Europeo di Lisbona per il 2020: in media nel nostro paese riesce ad accedere ad un servizio pubblico il 18% dei bambini al di sotto dei tre anni. Esistono forti disparità tra le diverse regioni e solo alcune tra cui l'Emilia Romagna hanno raggiunto e superato quota 33%.
. La scuola dell'infanzia viene definita come primo livello del sistema di istruzione a cui hanno diritto tutti i bambini e le bambine tra i tre e i sei anni.
. Il personale educativo di tutti i servizi del sistema integrato dovranno essere in possesso di una qualifica universitaria.
. La partecipazione economica delle famiglie alle spese di funzionamento dei nidi non potrà superare il 20% del costo medio regionale.
. Le aziende pubbliche e private potranno erogare  "ticket nido" spendibili nei nidi comunali e in quelli accreditati.
. Viene stabilito un sistema di cofinanziamento per il raggiungimento dei livelli essenziali del sistema integrato e lo Stato dovrà garantire il 50% dei costi di gestione attraverso la gestione diretta o trasferimenti indiretti agli enti locali.