Adriana Lodi e i nidi

Adriana Lodi













Oggi si festeggiano i nidi e più esattamente si festeggia la legge che li istituzionalizò nel 1971 la 1044. Come spesso succede dietroalla legge c'è una grande storia fatta di proteste, scontri e vittorie. Ma prima di ogni altra cosa, oggi vorrei ricordare la "mamma dei nidi" e una grande donna: Adriana Lodi. Nel tempo Adriana è diventata un'amica e un punto di riferimento. Una persona che ha sempre saputo accogliermi,sostenermi e confrontarsi con me, una mamma-giornalista che aveva voglia di capire e non sapeva niente.

Spesso ci siamo incontrate per parlare d'attualità, di politica e spesso il discorso andava a tornava alla battaglia che portò avanti per anni. Una battaglia politica che seguì in prima persona, lei donna del Partito Comunista, contro una Democrazia Cristiana che difendeva il principio che i bambini stanno bene a casa con la mamma. Prima che in parlamento la battaglia iniziò nella piazze e nelle strade. Era la battaglia di donne, di mamme, di ragazze che volevano cambiare il mondo: volevano andare a lavorare, volevano poter  lasciare i bambini in luoghi sicuri, e confortevoli...La necessità partiva dal basso, accolta da una politica in fermento; da questo confronto nacquero tanti cambiamenti (in quegli anni fu approvata anche la legge sull'aborto e sul divorzio)
Personalmente penso che i nidi siano una delle migliori cose che abbiamo realizzato, nati dall'unione di ottima teoria pedagogica, di buona politica, di accese necessità, ma anche dall'amore, l'amore a far meglio e di vivere meglio con i bambini.
Bambini riconosciuti importanti oggi in quanto bambini e non come adulti di domani!
Oggi i nidi ci sono, ma è meglio che ci diamo una scrollata e guardiamo in faccia alla realtà: i servizi 0-3 sono in crisi e chiudono, chiudono chiudono... E per quanto possa presentare possibili miglioramenti, c'è una cosa trovare unità e firmare il ddl 1260 che finalmente riconosce i nidi come luoghi educativi e soprattutto li finanzia continuativamente nel tempo. Perché i bambini non possono aspettare un finanziamento, non possono aspettare i grandi dibattiti ma hanno bisogno oggi, hanno bisogno di essere sostenuti da noi: genitori, insegnanti, collaboratori, pedagogisti, politici, nonni, zii....