Vaccini: i pediatri tornano a scuola.



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I pediatri tornano a scuola, lo fanno per parlare, spiegare e raccontare tutto ciò che c'è da sapere a proposito di vaccini. Succede a Pavia, anzi meglio dire che sta succedendo a Pavia, perché l'iniziativa si sta pianificando in questi giorni. Il ragionamento parte dall'ordine dei medici e viene
accolto dall'Asl locale. A breve le due istituzioni si incontreranno per capire come gestire al meglio il calo delle vaccinazioni. Alla base di questa iniziativa c'è un ragionamento molto semplice e lineare: di vaccini si deve parlare e se ne deve parlare molto. "I cittadini- racconta il pediatra in pensione Cesare Belloni, e già primario all'ospedale di Lodi che è tra i promotori dell'idea - devono essere informati. Si devono dar loro tante risposte anche quelle più scomode". I pediatri insomma ci mettono la faccia per far sapere: quanto costa un vaccino, chi ci guadagna, e quanto ci guadagna ma anche quali sono i rischi a cui si va incontro: sia a vaccinarsi che a non vaccinarsi...ma si tenta di far conoscere l'effetto nel tempo e la qualità dei prodotti adoperati... l'iniziativa mira anche a far sapere come ogni regione applica i vaccini e come non sono diffusi in modo disomogeneo in tutt'Italia. Ad esempio in Toscana, Puglia e Basilicata il vaccino del meningococco B è gratis, mentre nelle altre regioni, ha un costo pari a 600 euro. Ogni anno si registrano a livello nazionale 150 casi e circa 10 sono mortali. In una società come la nostra, dove le informazioni sono potenzialmente alla portata di tutti, rispondere alla paura della vaccinazione, con l'obbligo alla vaccinazione (ipotesi avanzata) l'effetto potrebbe risultare disastroso e alimentare l'opposizione. Una campagna di informazione nelle scuole potrebbe essere un buono strumento per dare tutte le informazioni e mettere i genitori nelle condizioni migliori per scegliere.