2016: niente soldi ai nidi

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Nella scorsa legge di stabilità si riconoscevano 100 mln di Euro ai nidi. Nel 2016 invece non si vede un euro per i servizi educativi 0-3. La nuova legge di stabilità punta con più manovre, alcune anche molto interessanti, a contrastare la povertà e le disparità sociali e qualcosa fa anche per i piccoli.
L'investimento è di 600 mln per il 2016 e 1000 mln sono previsti per il 2017.
La volontà è quella di instituire un Piano Nazionale contro le povertà che sarà gestito dal ministero del lavoro.   
 


Ma lasciamo perdere il generale e veniamo al nostro interesse l'infanzia. In quest'ambito c'è una novità che coinvolge, per la prima volta in modo attivo, le fondazioni bancarie le quali salutano la manovra con entusiasmo.
Si tratta di un contributo di 150 mln (100 dallo Stato, 50 dalle fondazioni) saranno assegnati fino ad esaurimento delle risorse disponibili a progetti che contrastano le povertà. Il presidente dell'Acri Giuseppe Guizzetti ha commentato la manovra come il positivo frutto di un dialogo con con il governo.
L'anno scorso la legge di stabilità aveva di fatto quadruplicato le tasse alle Fondazioni (dai 110 milioni del 2014 a 424 milioni di euro) quest'anno le fondazioni sono state alleggerite, con uno sgravo di 100 milioni in tasse, che saranno investiti in un progetto di recupero per i "bambini poveri".
In Italia i bambini poveri e malnutriti, secondo uno studio di Save the cildren, sono 1,8 mln.
Rispetto a tanta attenzione alla povertà i nidi non trovano una collocazione, anche se lo ribadiamo anche in quest'occasione, i servizi educativi sono stati riconosciuti da più autorevoli fonti, compresa l'UE, come il miglior investimento economico per ridurre le disparità sociali e favorire il lavoro femminile.
L'incremento del lavoro femminile del resto è stato più volte indicato come il modo più rapido e sicuro di aumentare il PIL, (ad esempio della nostra economista Daniela Del Boca) e ridurre i tassi di povertà.
Lo sappiamo bene che la povertà è in aumento e la disoccupazione è a tassi allarmanti e sappiamo altrettanto bene che gli investimenti sui nidi si fermano dopo una leggera pioggerellina, che ad oggi risulta solo uno spreco di denari pubblici visto che di risultati non si sono visti.