Infanzia e scuola. Un giro tra i programmi elettorali.













Ieri abbiamo chiuso il giro d'interviste  con alcuni candidati sindaco: Lorenzoni, Bugani, Martelloni e Badiali. Gli altri candidati ve li raccontiamo per programmi, evidenziando l'argomento infanzia e servizi educativi.

Merola e il PD
Iniziamo dalle cose fatte. La giunta Merola nel contesto nazionale se l'è cavata.  In città c'è stata poca contrazione dei nidi (ne sono stati chiusi tre e alcune sezioni lattanti) e c'è stata poca contrazione delle domande da parte dei genitori. C'è stato un taglio alla spesa infanzia di 20 mln. Nel 2011 infatti si spendevano oltre 127 mln,  nel 2015 circa 107. In contemporanea c'è stato un aumento delle rette ai nidi e si sono moltiplicate le fascee isee. Ci sono stati più controlli sulle evasioni e bloccati i "furbetti" che facevano carte false per pagare meno di retta La scelta politica più forte è stata la creazione dell'Istituzione scuola, la IES che era già stata annunciata da Merola, fin dal programma elettorale precedente. Questo passaggio ha prodotto due risultati:  l'assunzione a tempo indeterminato di circa 140 insegnanti (il comune aveva un'alta percentuale di personale precario) e un enorme malcontento da parte delle stesse maestre.
L'aria che si respira oggi in IES è pesante e di sotteranea ostilità. Educatrici e collaboratrici di nido si sentono tradite, perché i servizi non sono più gestiti direttamente dal comune, promessa questa fatta dal sindaco e poi mancata. Mentre le maestre si sentono tradite soprattutto dal cambio di contratto. Tant'è che c'è una vera fuga allo Stato e c'è anche chi racconta di preferire lavorare al privato con stipendio inferiore rispetto alla IES. Questo fallimento che ha ripercussioni sulla qualità dei servizi, è tutto politico ed è da mettere sulla bilancia di valutazione della Giunta Merola insieme alle cose positive svolte. La giunta ha poi dimostrato pochissima volontà d'ascolto, per non dire nessuna, sia rispetto al referendum sui finanziamenti alla scuola pubblica che verso i lavoratori. Troppa, davvero troppa attenzione la politica ha dedicata a se stessa, con una comunicazione di pura facciata. Nel complesso Merola & Co hanno lavorato tecnicamente bene e politicamente male. Nel programma di questa tornata elettorale si esprieme la volontà di continuare sulla strada intrapresa fino ad ora. 
Borgonzoni e il centro destra
La Borgonzioni rispetto al tema infanzia e scuola ha un atteggiamento favorevole e di salvaguardia nei riguardi dei nidi e delle scuole d'infanzia, menzionati come grande sostegno per le famiglie e una risorsa per le madri. Un discorso oramai fuori moda tra gli esperti o i politici di sinistra, PD compreso, che parlano di nidi sempre di più come servizi educativi. Invece oggi come ieri nidi e scuole sono un potente strumento di conciliazione. In generale la Borgonzoni si spende in difesa anche nei confronti degli insegnanti che andrebbero valorizzati. Le parole però sono generiche e sparse nel programma, senza accenni a reali soluzioni o strade da perseguire.
Sergio Celloni e Gol
Non si fa un accenno che sia uno a nidi, scuole d'infanzia, bambini.
Manes Bernardini e Bologna 
Si parla di nidi, scuola e anche istituzione per rilanciare l'attenzione alle difficoltà esistenti  per i minori oltre i sei anni. L'accento si pone sul mancato confronto tra scuola e genitori. Si lancia l'ipotesi di un nuovo patto educativo tra famiglie e istituzione. Più mezzi alla IES per non rimanere confinata ad un ruolo marginale rispetto ai tanti problemi dei ragazzi.
Mirko De Carli e il Popolo della Famiglia
De Carli si muove in un contesto esclusivamente cattolico. Il programma è incentrato sui bambini, ma intesi solo come figli. I genitori sembrano gli unici individui a cui ci si rivolgono le politiche di De Carli. La necessità posta al primo punto è: fare più figli. Come riuscirci? Con meno tasse e tanti bonus. Più che di un partito, pare il programma di una associazione con scopi diversi dall'interesse dei cittadini in generale, bambini e adulti.