Il nido aprirà tra qualche settimana....forse...
















Cronaca cittadina. A Cesano Boscone i nidi funzionano a basso regime, sono pochi i bambini che li frequentano fino ad oggi. Molti piccoli "studenti" saranno inseriti "tra qualche settimana"così scrive il comune nel sito. Non sappiamo quando esattamente perché una data certa non c'è. Il fatto è complicato e merita attenzione. Le due cooperative Genera e Orsa che avrebbero dovuto gestire da settembre i due servizi (prima a gestione diretta) ad oggi non si sono ancora insediate. In un nido ci sono 16 bambini con 5 educatrici della vecchia guardia, quelle che già lavoravano per il comune e accoglie solo i bambini che erano già frequentanti gli anni precedenti. Il sistema funziona a basso regime con sprechi di risorse pubbliche, perché 5 educatrici potrebbero accogliere molti più bimbi, ma non si tratta solo di questo. Cerchiamo di capire insieme cosa è successo, cosa succede e cosa succederà per quanto sia possibile fare previsioni.

Cosa è successo? I tempi dell’esternalizzazione
La scelta di esternalizzare i due nidi pubblici di Cesano Boscone, è stata annunciata il 21 marzo. Dopo proteste e tensioni il bando di gara è stato pubblicato il 6 giugno e aggiudicato dalle cooperative ad agosto. A settembre il servizio avrebbe dovuto aprire con il doppio (o quasi) dei posti che il comune offriva prima, con un calendario più ampio (con aperture ad Agosto, Natale e Pasqua). La nuova gestione offrirebbe poi corsi vari, dall'inglese allo yoga. Tutto molto bello sulla carta, ma le cose stanno andando esattamente così? Ad oggi  i sindacati sono impegnati nell'armonizzare diversi contratti delle educatrici ex comunali e delle nuove educatrici di cooperativa. La faccenda non si risolve solo un aggiustamento di stipendio, le difficoltà sono tante. Contratti diversi significano diversi: orari, contributi, ferie, permessi che pesano sull'organizzazione del lavoro e su molte altre questioni, non ultima il clima tra colleghi. I risultati non sono affatto scontati le trattative saranno difficili. 
Cosa succede al nido? La qualità educativa
Il fatto che tanti bambini, la maggior parte, saranno inseriti tra qualche settimana comporta svariate conseguenze. Crea instabilità alle famiglie che non frequentano i servizi e crea instabilità ai bambini che già lo frequentano e che vedranno arrivare tanti nuovi compagni ed educatrici tra qualche settimana, quando finalmente forse si sarà creato un certo clima di relax. E quando si potrà fare la progettazione pedagogica? La progettazione pedagogica è quella che indirizza l'anno, è una sorta di diario di bordo, che guida esperienze, lavoro, attività e finalità educative. Ogni anno ha un diverso progetto pedagogico,perché i gruppi di bambini e di lavoro sono diversi, perché si sceglie  di prediligere delle attività più di altre... Inoltre è bene ricordarlo, il nido è fatto di tante piccole cose, cose all’apparenza trascurabili e senza importanza, che però, per bimbi di pochi mesi, sono importantissime. Routine e orari, sono tra i fattori di benessere essenziali.
La scelta politica
La brusca manovra d'esternalizzazione, l'unica possibile secondo sindaco e giunta, non ha portato fino ad ora i risultati sperati. Esternalizzare non è stata una scelta indifferente. non è indifferente sul un piano economico, perché ha significato un risparmio in fatto di spesa per l'amministrazione ma anche perché ha  spostato economie e lavoro ad un soggetto privato, per oltre 2 mln di Euro. Esternalizzare è stata una scelta politica. Una scelta affrettata perché nel frattempo gli impedimenti normativi che non consentivano ai comuni di assumere personale, durante l'estate sono cambiati. E quello che prima era impossibile, oggi si può fare. L'esternalizzazione ricadrà, per il momento, sulla qualità dell'offerta, ci auguriamo che una volta avviato il sistema, i problemi si appianino. Per ora sarebbe un bel gesto da parte del sindaco scontare le rette alle famiglie che frequentano quest'anno educativo che si mostra difficile e imprevedibile.