Prevenzione alla violenza: comincia dal nido

BoNidi














Oggi è la giornata contro la violenza delle donne. Sono contenta che si sia istituito un giorno per narrare quello che è vero che è reale e che succede tutti i giorni. Ogni  femmina sa che succede, ma spesso non racconta, non discute, non svela. La violenza sulle donne ha molte facce, c'è quella violenza che arriva all'eliminazione come ricorda oggi la nostra presidente Laura Boldrini e capita spesso. Ogni due giorni una donna muore per mano di un uomo che dovrebbe amarla. Poi c'è un'altra violenza più sottile, continua e quotidiana, che avviene per strada, nelle case e nei luoghi pubblici. La violenza dei commenti e delle toccate... la violenza quella degli esibizionisti, che poverini saranno anche malati, ma fanno male e fanno violenza reale anche sui bambini. Di questa seconda violenza personalmente potrei scrivere un libro di diverse pagine. E' iniziata da quando ero bambina e un estraneo mi ha fermata per strada per chiedere un'informazione e intanto mi facevano vedere il membro che teneva
nelle mani come un trofeo. Potrei raccontare di quei ragazzi che non conoscevo ma che mi hanno seguita dalla fermata del bus a casa e mi hanno messo le mani addosso, o si sono esibiti...Potrei raccontare delle molte volte, che sono andata a ballare e mi sono trovata una mano sulle parti più intime del mio corpo...o di quella volta che mi sono trovata faccia faccia con un ragazzo che mi stringeva il collo e intanto mi sollevava da terra nel tentativo di dominarmi. Tutte le vole mi sono sentita sola, colpevole e sporca. Il senso di colpa nasceva dal sentirmi responsabile: ero  io che provocavo queste reazioni, non loro i maschi, ad abusare di me. Solo con il tempo ho capito e ricucito tanti fili. Ora so che questa storia di senso di colpa e violenza non finisce con me. E vedendo le mie bambine crescere temo che questi fatti, semplici  e banali, questi fatti violenti e intolleranti, si ripetano. In tutto questo malessere e impotenza penso che l'unica cosa che un paese civile possa fare è rispondere contenendo le paure e l'ignoranza con l'informazione, la divulgazione e sopratutto con l'educazione.  Qualcuno dice "si dovrebbe iniziare da scuola a fare cultura". Io dico che si dovrebbe continuare dal nido, perchè in un buon nido questa cultura si fa già. Al nido si fa educazione sessuale: quando si cambia il pannolino e si trasmette  cura l'affetto e si coltiva la scoperta del corpo. Al nido si fa e si pratica la cultura del rispetto, del diverso  e dell'altro, nel suo essere femmina o maschio, forte o piccolo... Le educatrici si impegnano ed educano a rispondere alle pulsioni di violenza, con tante risposte pratiche ed emozionali che si ricordano in modo indelebile per tutta la vita. E' questo che fa un buon nido, ed è questo che la scuola dovrebbe continuare a fare. Per le nostre bambine e bambini, adulti di domani e splendidi piccoli esseri umani di oggi.