Una nuova legge per i nidi in Emilia Romagna

BoNidi














Via libera dell'assemblea regionale. Ieri è stata approvata una nuova legge per i servizi educativi 0-3 in Emilia Romagna. Così si manda in pensione la 1/2000, una legge che ha semplicemente fatto storia ed è stata presa a modello da tante altre regioni. Il cambiamento lo dobbiamo alla vicepresidente E-R  Elisabetta Gualmini che dichiara "la legge è stata scritta dopo aver ascoltato amministratori, operatori, educatori in tanti contesti". Sull'ascolto ci sarebbero molte obiezioni possibili, così come si potrebbero aprire attente valutazioni sulla norma. Le faremo. E le faremo con più esperti del settore, prima però dobbiamo aspettare il testo definitivo che non è ancora pubblico. Intanto possiamo indicare le novità generali e tentare di capire le ragioni del NO del M5S e le proteste dell'associazione Codacons.

Vaccini obbligatori
Per iscrivere i piccoli al nido sarà d'obbligo somministrare i vaccini per l’antipolio, l’antidifterica, l’antitetanica e l’antiepatite B. Il Presidente Bonaccini commenta "Una misura a tutela della salute pubblica e dei bimbi più deboli. Apriamo la strada a livello nazionale". La percentuale di vaccinati che garantisce la migliore protezione a tutta la popolazione deve superare il 95%, come indica l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms). In Emilia-Romagna l'attuale copertura è del 93,4% ed è in calo. Solo l'anno scorso era del 94,5%. Per mettersi in regola  c'è tempo fino a giungo del 2017.

Vaccini obbligatori? Le proteste 
"E' una legge incostituzionale, se verrà messa in pratica porterà ad una raffica di denunce contro gli asili nido" dichiara il Codacons. L'associazione sottolinea  "In Italia non esista il vaccino tetravalente. Chi vuole vaccinare i propri figli è costretto a far iniettare loro l'esavalente, che contiene anche pertosse ed infezioni da Haemophilus influenzale di tipo b". L'associazione conclude che "i nidi che adotteranno la norma rischiano di essere denunciati per abuso di atti d'ufficio e violenza privata". 


Il NO del M5S
La legge è stata approvata con 27 voti favorevoli del PD, 5 no del M5s e 10 gli astenuti di Sel, Ln, Fdi, Fi. La consigliera Raffaella Sensoli del M5S ci racconta "Ieri in Aula hanno bocciato tutti i nostri emendamenti. Emendamenti che abbiamo presentato sopratutto per tutelare i lavoratori. Questa riforma, di fatto, favorirà e amplierà l'ingresso dei privati nella gestione dei servizi. E tutti sappiamo molto bene come i lavoratori del privato, siano molto meno tutelati dei colleghi del pubblico. Un lavoro più precario e meno pagato, com'è spesso quello dei dipendenti di cooperativa, abbassa la qualità del servizio educativi, per ovvi motivi. Il nostro timore è che ciò che sta succedendo a Rimini, con questa legge, diventi una prassi quotidiana. Sono molti i punti che abbiamo contestato anche sull'obbligo dei vaccini. Chiedevamo di introdurre un periodo di valutazione di due anni. Tutto è stato respinto e si è scelto di procedere senza ascolto".