Cosa succede nei nidi a luglio?

 
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Cronaca bambina. E' un tema ricorrente. Ogni estate, o quasi, torna ad affacciarsi sulle pagine dei media. Di città, in città, si torna a discutere di nidi e scuole d'infanzia aperte anche in estate. I genitori hanno ragioni più che solide  dalla loro: devono continuare a lavorare nonostante tutto. D'altra parte i lavoratori hanno ragioni altrettanto solide: arrivati a giungo stremati e il loro è un lavoro particolarmente delicato. Quest'anno almeno in  due città, Firenze e Bologna, la notizia torna alla ribalta. E sullo sfondo ci sono contese di origine contrattuale e salariale. La vicenda è davvero complessa, ma a noi interessa capire sopratutto cosa succede in estate nei nidi cittadini?

A Roma
A Roma la richiesta di nidi per il periodo estivo (le prime tre settimane di luglio) è piuttosto contenuta. Le iscrizioni si fanno settimanalmente e le strutture aperte sono solo alcune per quartiere. Al loro interno ci troviamo gli educatori precari. "Non è una soluzione ottimale- ci spiega Daniela educatrice romana da oltre vent'anni- i bambini già stanchi in questo periodo dell'anno, cambiano sede e spesso non hanno garanzia di ritrarre l'educatore di riferimento. Non sono cambiamenti facili da gestire per bambini di due, tre anni". Oltre al nido si aprono centri estivi, con diverse offerte e diversi gradi di qualità. Tutti sono a pagamento. "Quest'anno non si prevede alcun cambiamento- continua Daniela- ma ogni anno si ipotizzano modifiche. Tra le voci di corridoio si profila di concentrare la formazione a luglio Così da poter dedicare più tempo ed energie, ad una parte fondamentale del nostro lavoro, che durante l'anno è sacrificata."
A Bologna: che pasticcio i contratti
Il sistema è simile a quello romano. Quest'anno però le educatrici di nido rivendicano la disparità di contratto con le colleghe dell'infanzia, che lavoreranno a luglio, solo su base volontaria. E anche se cgil e cisl sono riusciti a siglare un accordo  si le proteste sono molte. I nidi aperti durante l'estate sono pochi e alcuni si fa fatica a raggiungerli. Come succede per il nido in via Scandellara, dove il bus arriva di rado e l'ascensore del treno non funziona da tanto tempo ormai. Oltre al nido si avvia in estate aprono i centri estivi che offrono: equitazione, lezioni d'inglese, musica e canto...  Il comune dallo scorso anno ha aperto le scuole d'infanzia con soluzioni in proprio (tramite insegnanti neo assunte). Il costo delle retta massima è paragonabile a molti gestori privati, e se la qualità, almeno quella raccolta da alcune testimonianze, "non era male" la soluzione non pare aver avuto troppo successo dato che quest'anno la scuole aperte sono solo la metà.    
A Firenze: sciopero!
La novità apportata con una delibera, circa un anno fa, introduce l'apertura a luglio dei nidi. Fino al 14 con il servizio "normale" mentre per la settimana successiva, con un servizio aggiuntivo a pagamento. Tra amministrazione e sindacati si accende la polemica: sul contratto, sulle ore e sulle settimane di lavoro. Il 29 maggio è previsto uno sciopero cittadino per protestare oltre che sul prolungamento del calendario, anche sui continui appalti che la vicesindaco Giachi sta portando avanti, nonostante la possibilità di assumere e quindi garantire servizi pubblici. 
Fare l'educatore 
Il lavoro dell'educatore è riconosciuto da più leggi come un lavoro particolarmente gravoso e a rischio di stress. Lo stress al nido può manifestarsi in tanti modi e anche sfociare in rari cosi in violenza. E' la sindrome del burnout. Qualche tempo fa BolognaNidi ha incontrato uno dei massimi esperti sul burnout Vittorio Lodolo D'Oria che spiega "fatti di violenza possano essere riconducibili allo stress lavorativo e alla mancata applicazione del decreto 81 del 2008 ed in particolare della norma sulla tutela della salute dei lavoratori dallo stress lavoro correlato". 
Nidi e scuole a luglio che fare?
Se da un lato avere posti sicuri e qualitativamente alti per accogliere i bambini anche in estate è un'esigenza reale, è anche vero che non si possono aprire spazi a tutti costi senza cura. I bambini sono soggetti delicati a settembre come a luglio. Per capire la stanchezza di educatori e maestri, credo basti osservare la stanchezza dei bambini, che a maggio, sono sfiniti da orari e impegni. Ma la soluzione allora qual'è? Difficile dirlo. Ce ne sono tante ipotizzabili che però devono vedere l'estate, i bambini, i genitori e gli educatori da altri punti di vista. Si potrebbe valutare una sospensione dal lavoro per i genitori  per l'estate? Magari facendo lavorare altri? Si potrebbe valutare di mantenere nidi e scuole aperte d'estate con offerte ludiche (e non formative) affidate ai tanti educatori e insegnanti che si vogliono affacciare la mondo del lavoro? In ogni caso si potrebbero valutare tante soluzioni anche private ma sempre tutelate da buoni contratti, monitoraggi continui e controlli qualitativi. Si potrebbero valutare tante e tante soluzioni alternative ma, pare che la volontà politica sia poca attenta a soluzioni sociali e più attenta a far quadrare i conti del bilancio. Il segno meno, in tanti casi, rimane davanti alla qualità offerta.