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Pensieri
e parole Quando la cronaca degli orrori approda in una scuola di Reggio
Emilia, centro d’eccellenza educativa, (qui) c’è da aprire un
profondo ragionamento rispetto alla sicurezza dei nidi delle scuole.
Quest’anno abbiamo collezionato tante notizie di violenza e
maltrattamenti nei nidi e nelle scuole, nel pubblico e nel privato, da nord come a sud. Le
cronache degli orrori hanno spaventato genitori e indignato
tutti. Le immagini dei maltrattamenti hanno minato profondamente la
fiducia nei servizi e del resto di fronte agli abusi sui
bambini, le reazioni sono quasi sempre istintive e violente.
La
violenza sui minori
La
violenza sui minori nella
maggior parte dei
casi si consuma tra
le pareti domestiche. E
avviene da parte di parenti,
poi da persone strette e vicine
alla famiglia o comunque da persone conosciute. I
bambini maltrattati, ci
indica l’ultimo rapporto save the children,
sono 100.000. Il
19% di questi è vittima di violenza assistita che rappresenta la
seconda forma di maltrattamento su minori. I dati Istat
relativi al 2015 rivelano che il fenomeno e' in preoccupante aumento.
La
casa è il luogo meno sicuro e i padri
giocano un ruolo decisivo. Possiamo per questo sospettare di tutti i
padri di violenza? Possiamo montare camere di videosorveglianza
in ogni casa? No, non lo facciamo e
nessuno l’ha mai proposto, almeno fino ad oggi.
I
preti pedofili
Negli
ultimi giorni di agosto abbiamo
seguito un nuovo importante e drammatico scandalo
di pedo-
pedofilia. Il
ruolo della chiesa cattolica nel nascondere e celare preti
pedofili è stata determinante come già ci aveva raccontato
Francesco Zanardi presidente
dell’associazione Rete L'abuso in
un’intervista (leggi
qui). Molto spesso le violenze sui
minori non si possono recuperare e
sviluppano adulti problematici.
Quanti
genitori hanno smesso di far frequentare la
parrocchia sotto casa?
Quanti hanno deciso di non iscrivere
i bambini all’oratorio? Possiamo
seguendo le cronaca pensar che ogni prete sia pedofilo? No,
non possiamo e nessuno ha
mai pensato di montare telecamere nelle sacrestie o negli oratori.
Educatori
e maestri
Eppure ogni volta
che la cronaca ci impone la notizia di una violenza nei nidi e nelle
scuole, la fiducia nel sistema educativo salta. E la soluzione
ventilata, spesso l’unica, è montare le telecamere nei luoghi di
lavoro per sorvegliare.
Del resto quando la violenza arriva a Reggio Emilia, culla
dell’educazione, sistema conosciuto e studiato in tutto il mondo, i
dubbi si addensano, anche tra chi ritiene che i servizi di qualità
siano il posto migliore dove far crescere i bambini.
Come mai succede in una scuola di qualità e d’eccellenza? Cosa succede alla maestra che
diventa violenta? Perché i colleghi non hanno denunciato?
Attendiamo
di capire gli sviluppi della situazione specifica. Fin da subito
possiamo notare che l’Istituzione ha avuto
una reazione "sana": ha aperto un’indagine interna e quanto prima condividerà dubbi e domande con i genitori. " Insomma la preoccupazione è condivisa a livello cittadino, una reazione niente affatto
scontata.
Ma al di là del singolo
caso, il fatto è, che dovremmo mettere in conto che nonostante tutto,
nonostante controlli e qua.lità, non esiste un luogo sicuro in
assoluto e nessuna telecamera
può sollevarci dalle nostre responsabilità.
Noi possiamo tentare di mettere in campo gli strumenti di salvaguardia che conosciamo: una forte alleanza delle parti, un confronto continuo tra lavoratori, genitori e cittadini, possiamo garantire le migliori condizioni di lavoro, possiamo “aprire” al massimo nidi e scuole verso il mondo esterno per evitare ombre o insenature nascoste... Possiamo anche continuare ad fiducia senza per questo mai dimenticare di sorvegliare e vigilare in prima persona.
Noi possiamo tentare di mettere in campo gli strumenti di salvaguardia che conosciamo: una forte alleanza delle parti, un confronto continuo tra lavoratori, genitori e cittadini, possiamo garantire le migliori condizioni di lavoro, possiamo “aprire” al massimo nidi e scuole verso il mondo esterno per evitare ombre o insenature nascoste... Possiamo anche continuare ad fiducia senza per questo mai dimenticare di sorvegliare e vigilare in prima persona.