Fuga dalle aule: il boom dell’homeschooling in Italia

bambina






Cronaca Bambina Il caso della famiglia nel bosco che sta ancora facendo discutere ha portato all’attenzione, tra l’altro, il tema della scuola parentale o dell’homeschooling. In questo post cerchiamo di descrivere questo sistema d’istruzione alternativo e guardiamo ai numeri.


Nel 2018-2019 gli studenti e le studentesse che frequentavano un percorso alternativo alla scuola classica erano circa 5.126. Con l’arrivo della pandemia qualcosa cambia profondamente. Nell’anno 2020-2021 gli studenti e le studentesse “home educated” sono diventati 15.361. Nell’anno 2024-2025 si sfiorano i 16.000 in istruzione parentale. Ad aumentare non è solo il numero, ma anche il trend cambia. All’homeschooling si affiancano diverse altre modalità.

Le differenze


L’istruzione parentale, questa la definizione normativa italiana, è uno strumento con cui i genitori assumono la responsabilità educativa al posto della scuola. 

Svolgono a casa l’obbligo di istruzione previsto dalla legge, c’è infatti una cornice che regola il tutto. Occorre una comunicazione formale alla scuola statale di riferimento, sono previsti controlli, verifiche ed esami per attestare che il livello di apprendimento dell’alunno/a sia adeguato/a. È a tutti gli effetti una scelta riconosciuta e monitorata dallo Stato.
Ci sono poi scuole di vicinato, o parentali, o comunitarie che nascono da un lavoro collettivo. Più famiglie creano una scuola alternativa che, come per l’istruzione parentale, è monitorata e prevede esami sul livello di apprendimento. Non c’è una singola famiglia che provvede all’educazione ma una comunità che, condividendo un progetto pedagogico e d’istruzione, sceglie e paga una scuola che può essere informale o strutturata.
Esistono poi l’unschooling, una versione più radicale e libera dell’educazione familiare perché non prevede un apprendimento spontaneo seguendo le inclinazioni del bambino. Il worldschooling nasce invece dall’idea di apprendere attraverso il viaggio e la scoperta del mondo, trasformando lo spostamento e l’esperienza diretta in una base educativa.
Ci sono anche scuole democratiche e libertarie, dove le decisioni vengono prese in modo collegiale e non esistono spesso voti, orari rigidi o programmi standardizzati.
Un altro modello sempre più diffuso è quello dell’educazione outdoor o forest school, che utilizza la natura come ambiente principale di apprendimento e spesso è organizzata per la fascia 0-6.

Quadro legale


In Italia esiste l’obbligo di istruzione ma non l’obbligo scolastico. La Costituzione e le norme nazionali stabiliscono che i genitori possono assolvere l’obbligo educativo senza iscrivere i figli e le figlie a scuola tradizionale. Per farlo devono dichiararlo ogni anno alla scuola statale del territorio, dimostrare di avere i mezzi e l’organizzazione adeguata e accettare la vigilanza delle istituzioni. L’alunno/a è sottoposto/a a verifiche o esami di idoneità per certificare il livello di apprendimento. Il quadro giuridico è quindi chiaro: la scuola è il canale ordinario ma non l’unico riconosciuto.

Ampie trasformazioni


La crescita di sistemi e forme d’apprendimento alternative alla scuola classica non deve essere sottovalutata o ritenuta una moda passeggera. Tra i molti motivi per cui ci si affida a forme alternative di istruzione c’è sicuramente una profonda crisi di fiducia verso l’istruzione classica, c’è la ricerca di una maggiore personalizzazione e c’è anche il respingimento della scuola classica verso alunni e alunne che non riescono a tollerare ritmi di lavoro troppo elevati o carichi di compiti esagerati. Come spesso l’ex preside e attivista Maurizio Parodi ha denunciato in molti suoi libri.


I dati, nonostante una forte crescita, continuano ad essere molto contenuti rispetto al totale, anche per motivi economici, si tratta di scuole private,  e in caso di educazione svolta in casa, di tempo da parte delle famiglie. 

La domanda che rimane è: riuscirà la scuola pubblica, la forma più democratica e plurale che conosciamo ancora oggi, a cambiare per diventare più accogliente e contenere la fuga di studenti, studentesse e famiglie?

Laura Branca  

 

Approfondimenti 

Tutta un'altra scuola: una rete in dialogo  

Figli della libertà un documentario per raccontare la scuola parentale.