Ravenna la città dei bambini. Parola all'assessore Ouidad Bakkali











Intervista a Cosa succede a Ravenna? Qualcosa sta cambiando. Ad ogni nuovo bimbo il comune regala un libro illustrato e un opuscolo che spiega cosa la città offre ai neo genitori e i sui bambini, le rette dei nidi si riducono e l’offerta dei servizi si amplia...Oggi incontro l’assessore alla scuola di Ravenna per farci raccontare quel che accade in città. Lei è una donna, classe 1986, ha un tono di voce alto e sceglie con cura le parole nonostante la velocità con cui le pronuncia. Si chiama Ouidad Bakkali è del Partito Democratico. Eletta con la giunta del sindaco Michele de Pascale sta trasformando i servizi educativi in città, e non solo quelli, con un certo slancio e coraggio. Due caratteristiche piuttosto rare in questi tempi.



Sistema educativo ZeroSei ci racconta le novità che state portando avanti? Abbiamo iniziato a ragionare una volta che i finanziamenti dal decreto legislativo 65 della legge 107 sono stati stanziati dalla regione.

Quanti soldi sono stati destinati a Ravenna? Circa 740 mila euro. Abbiamo scelto, seguendo anche le indicazioni regionali, di impiegarli nel sistema ZeroTre, più che nel comparto educativo TreSei che in regione è ben diffuso e consolidato.


Soldi sul fronte ZeroTre per… La nostra sfida è quella di contrastare il calo demografico. Problema che non riguarda solo Ravenna. Abbiamo quindi deciso di puntare sui servizi educativi ampliando l’offerta, creano un sistema pubblico-privato che tenga presente la flessibilità, abbattendo decisamente i costi delle rette per le famiglie più difficoltà, quelle con isee ridotti. 


In numeri? Abbiamo portato un calo sensibile delle tariffe anche di 60, 70 euro mensili e abbiamo ampliato la platea degli esonerati. 


Come? Se prima la retta zero era garantita solo per isee fino a 3mila euro oggi abbiamo ampliato fino ai 4500 euro.


Il comune di Fontevivo in provincia di Parma la Lega ha fatto di più (leggi qui). Ha esonerato fino ai 18 mila euro... A Ravenna non potremmo permetterci un discorso del genere, sono Comuni imparagonabili anche solo per le dimensioni: Fontevivo conta poco più di 5000 abitanti, come una frazione piccola di Ravenna che ne conta 160.000.



Non crede che la Lega con il progetto Nidi Gratis (diffuso in Lombardia) vi abbia “scippato” un tema di sinistra: dare di più a chi ha di meno? Credo che la Lega possa fare queste politiche oggi grazie ai finanziamenti statali elargiti dal governo PD con il Fondo Nazionale per il sistema integrato (fondo triennale legato all’approvazione del decreto ZeroSei). Oggi abbiamo svariati mln per i servizi. Li avremmo per tre anni. Vedremo se l’attuale governo, che in campagna elettorale ha annunciato nidi gratis, li riconfermerà.


Di recente avete coinvolto la cittadinanza con un “tavola delle famiglie” per ascoltare le esigenze dei cittadini. Ce ne parla? Al tavolo sono stati coinvolti associazioni di famiglie, sindacati, oltre all’amministrazione pubblica Abbiamo intrecciato diverse saperi e sguardi sulla città, sono stati invitati a parlare anche i servizi sociali, le pari opportunità, oltre naturalmente alla scuola e alle biblioteche. Sono emersi molti e diversi temi. 


Ad esempio quali? Sono emerse anche tematiche che non vi aspettavate? Alcuni temi, non ce li aspettavamo.



Come ad esempio? La richiesta da parte delle famiglie numerose di contenere i costi dell’acqua, considerando anche il numero dei famigliari. Un altro tema emerso è la mancanza d’informazione. Ci ha colpito. In tempi come i nostri, dove le informazioni viaggiano veloce online, non ce l’aspettavamo: le associazioni hanno espresso l'esigenza di essere orientati rispetto ai servizi e alle offerte educativi presenti in città.

E quindi? Quindi stiamo pensando a una guida che contenga tutta l'offerta del territorio in termini di offerte alle famiglie e in più già da luglio stiamo inviando alle neo famiglie un kit che contiene un opuscolo informativo con le attività presenti in città, oltre ad una serie di sconti che le aziende locali hanno garantito a sostengo dei genitori con bambini entro il primo anno di vita. Ai nuovi nati regaleremo anche un libro illustrato per incentivare la lettura.

Qual’è il libro? Dieci dita alle mani, dieci dita ai piedini. (qui) Un libro che pone i bambini di tutto il mondo sullo stesso piano. 


Ius soli: cosa pensa del dibattito che si è svolto in Italia sul tema? Penso che sia stato un brutto dibattito, consumato nel tempo sbagliato a ridosso della campagna elettorale. Penso anche che noi del Partito Democratico non abbiamo avuto il coraggio di andare fino in fondo come avremmo dovuto. La società è già cambiata e pare che in molti non se ne siano accorti. Oggi c’è spazio per raccontare e vedere solo l’immigrato. Oggi la seconda generazione è ormai un ampia platea di persone.

Lei si sente italiana? Si, un’italiana con un’identità complessa. Ho acquisito la cittadinanza italiana a 24 anni e non è stato facile. Sono tanti i ragazzi che nascono e crescono in Italia da genitori stranieri a scontrarsi con questioni burocratiche spesso complesse anche solo per andare ad una gita, o uscire per praticare sport...

E’ un tema che riprenderà? Certo. E’ un tema che comunque si sta già muovendo con gambe proprie. Oggi ci sono tante realtà attive e che sanno dialogare con la politica come ad esempio il coordinamento nazionale nuove generazioni italiane (CONGI) .


Servizi ZeroTre: vanno cambiati anche “da dentro”? Credo che negli ultimi anni in generale il tema dell’infanzia ci sottoponga alla nostra attenzione tante e diverse tematiche. In gennaio organizzeremo a Ravenna gli stati generali sull’infanzia. C’è bisogno di discutere e di confrontarsi.

Ci anticipa alcuni temi? L’adultizzazione, a cui siamo costantemente di fronte, l' outdoor education, il plurilinguismo, il nuovo progetto pedagogico dei nostri servizi, le difficoltà che i genitori incontrano oggi, in un momento molto delicato e complesso…

Per i nidi in particolare? Credo che dovremmo aprire un dibattito serio sulla flessibilità dei servizi . In regione siamo riusciti a dare risposte flessibili grazie al sistema pubblico-privato. Dove il pubblico non riusciva è arrivato il privato. A Ravenna diamo un voucher per abbattere le rette dei servizi privati, che spesso offrono ampliamenti orari o aperture anche in periodi di festività nei quali quelli pubblici sono chiusi come ad esempio il periodo natalizio. Ma dovremmo riflettere: fino a che punto si possono seguire le esigenze di lavoro delle famiglie e individualizzare i bisogni?

Pasto da casa perché un no tanto secco nonostante il parere positivo del consiglio di stato? In realtà non c’è stato un vero e proprio no secco, il tema in città non si è presentato. A Ravenna abbiamo pasti abbastanza cari, fino a 7 euro per l’isee pari o superiori a 35 mila euro, oltre alle altre 6 fasce più ridotte in termini di costi per le famiglie. Il nostro costo-pasto è però determinato da un'organizzazione che riteniamo di alta qualità ovvero il pasto è cucinato internamente nelle scuole ( più di 40 cucine scolastiche) da aziende appaltata. Personalmente sono perplessa dal pasto da casa. Credo che il pasto per tutti uguale sia un vero momento di condivisione e integrazione. Ovviamente c'è ora una sentenza del Consiglio di Stato e come tutti la dovremo rispettare, ma è una nuova organizzazione che va gestita come sistema tra enti locali, scuole e aziende sanitarie.