Le scuole riaprono sotto la neve

by stachoo









 
Sotto una leggera neve riaprono le scuole dopo giorni di chiusura. La situazione è ancora disagevole, montagne bianche agli angoli delle strade, macchine sepolte e una temperatura rigida che non promette niente di buono.
I pericoli peggiori vengono dai tetti dove stalattiti di ghiaccio pendono minacciose e cumuli di neve sono in bilico. In questi giorni sono state numerose le rimostranze di genitori in disaccordo per le chiusure prolungate delle scuole. E una situazione eccezionale ha evidenziato ancora una volta le difficoltà comuni di gestione tempo-lavoro e tempo-famiglia. Ieri Mirco Pieralisi in consiglio ha commentato la situazione con un lungo discorso dove ha sottolineato come in casi del genere la cosa migliore sia uscire il meno possibile per evitare incidenti e lunghe file al pronto soccorso. Pieralisi ha dato uno spunto credo interessante: “Quando l'emergenza si prolunga per più di due giorni è giusto pensare (ma attenzione ad improvvisare) a soluzioni diverse ed anch'io ho riflettuto sulla possibile "temporanea riconversione" di insegnanti in "baby sitter"... Fermo restando che il consiglio forte dovrebbe essere comunque di uscire il meno possibile per non esporsi a pericoli e non aumentare i disagi, potrebbe essere, per il futuro, una buona idea, ma naturalmente va studiata zona per zona e con uno studio di fattibilità adeguato, per poi affidare ai quartieri la gestione dell'apertura in accordo con le scuole...Se avessimo detto lunedì tutti a scuola avremmo creato disagi su scala maggiore di quelli verificatesi. Credo che l'esperienza ci possa servire per studiare anche nuove soluzioni di organizzazione del servizio scolastico ed educativo.” La neve ha messo anche in luce una situazione difficilmente trascurabile “ l'assoluta urgenza di risolvere il problema posto dalle lavoratrici e lavoratori dei servizi educativi che, a causa della chiusura delle scuole, sono rimasti senza salario che giustamente chiedono di poter recuperare le ore di lavoro perdute”. E questo insieme alle difficoltà di noi genitori dovrebbe essere uno degli punti da non trascurare, perché va da se, che un lavoratore sereno è un lavoratore migliore. Altro punto che non mi pare affrontato da nessuno è l'impegno che anche i datori di lavoro dovrebbero avere nei confronti dei loro lavoratori. Spiego: le scuole sono state chiuse tanti giorni e i genitori hanno dovuto come sempre barcamenarsi tra baby sitter, nonni, vicini caritatevoli e permessi e ferie per chi è dipendente...Tutte soluzioni lecite, ma è possibile che non ci siano stati aiuti da parte dei datori di lavoro? (orario flessibile, lavori da remoto, contributo baby-sitter...) Il peggio è che nemmeno ai lavoratori è venuto in mente che ci potesse essere questa possibilità. Un peccato perché le cose cambiano anche grazie alle idee.