Un percorso istituzionale


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A Bologna si è attivato il percorso partecipato per (ri)scrivere la carta dei servizi educativi rivolti all'età prescolare 0-6. L'avvio è stato lento e gestito con pochi mezzi di divulgazione molti genitori e partecipanti hanno lamentato la poca diffusione e la poca chiarezza di tutto l'impianto
organizzativo. Nonostante questo si deve riconoscere che l'Amministrazione ha fatto uno sforzo frontale di divulgazione. Assessore Pillati e seguito organizzativo e di competenza tecnica hanno presentato in tutti i quartieri le modalità del progetto. L'ultimo è previsto oggi. 
Vediamo ora le fasi e lo sviluppo:
Cosa: il percorso nella dichiarazione d'intenti  ha per scopo creare informazione sensibilizzazione, ascoltare ed elaborare un dialogo ragionato sui servizi educativi 0-6 per (ri)scrivere la carta dei servizi. Oggi ne esiste una solo per la fascia 0-3. La carta dei servizi è una sorta di documento che da una mappatura dei servizi esistenti  e ne descrive funzionamento e finalità. Un documento certamente utile che da la fotografia di ciò che è presente in città.
Chi: Il comune gestisce e struttura l'impianto, il supervisore è il Dottor Dino Cocchianella responsabile della sussidiarietà e della partecipazione al comune. Il progetto nelle sue varie fasi è stato affidato a diversi soggetti competenti per ambito.
Il  ces.co.com del Dipartimento di sociologia e diritto dell'economia  coordina dal punto di vista metodologico il percorso partecipato nelle sue fasi. E' stato costituito un comitato scientifico interdisciplinare che supervisiona i contenuti che emergeranno.   Chi vi partecipa invece: sono i cittadini, genitori, insegnanti, educatori,responsabili e chi interessato. 
Come: Ci sono varie fasi e momenti. La prima si è appena conclusa, si tratta di conferenze in cui il comune, quindi il gestore, ha divulgato dati e informazioni tecniche per restituire ai partecipanti un ritratto del sistema nel suo insieme. Un ritratto davvero complesso, anche perché si sono messi insieme nidi e scuole dell'infanzia, che sono due realtà profondamente diverse in amministrazione, finalità, problematiche ecc ecc La seconda fase, già iniziata, ha per nome focus group. Ai focus sono state selezionati partecipanti, si è cercato di avere una rappresentanza di genitori tra scuole e nidi pubblici, privati, comunali, statali, insegnati, educatori ecc. Non si è trattato di una scelta data da percentuali ma di semplice rappresentanza a campione. In questi momenti, l'amministrazione e i gestori, hanno ascoltato , chiesto e indagato per far emergere le domande che poi andranno al terzo momento quindi ai tavoli del world cafè. Qui chiariamo: cosa sono i world cafè: sono un luogo accogliente e informale, con tavolini che si ispirano ad un caffè per l'appunto, dove gli interessati siedono e discutono le domande raccolte dai focus. A gestire il tavolo sarà presente un facilitatore, colui e colei che si è formata ad un corso (che la sottoscritta a frequentato) che cescocom ha gestito per 18 ore. Da questi tavoli si usciranno con tante idee e proposte si suppone diverse e disparate. Altro momento ancora più aperto, anche per temi che saranno liberi sarà l'OST, (Open Space Technology),  un momento sempre informale, dove gli ospiti, passeranno a dare idee in vari momenti di discussione in simultanea. Dopo tutto questo si passerà dalle risposte, alle proposte e si giungerà ad una sintesi di tutto il percorso.
La sintesi curata dai facilitatori, validata dal comitato scientifico sarà portata in istruttoria pubblica.
All'istruttoria prevedibilmente entrerà anche scienza della formazione, che sta preparando in parallelo una sorta di carta della qualità sui servizi. Questi incontri paralleli  gestiti dal dipartimento, sono affidati al colloquio di pedagogisti dell'università e tecnici del settore del comune di Bologna che si sono incontrati fino ad ora, due volte.
Il costo: tutto il percorso è sovvenzionato interamente dall'assessorato dell'istruzione pubblica, fino a d ora è costato 12 mila euro dei quali 10 mila per il lavoro di Cescom, si preventiva per tutta l'operazione un costo complessivo di 20mila euro.  
Alcune osservazioni durante il corso per facilitatore sono emersi dubbi e critiche. Tutti o quasi abbiamo riscontrato la difficoltà di gestire dei tavoli tanto complessi con una formazione così esigua, 18 ore, sono davvero poche. Molti hanno sottolineato come sia mancata una divulgazione davvero efficace verso i cittadini ma anche come le informazioni circolate siano state poco chiare. Alcuni hanno lamentato il momento scelto per attivare un percorso tardivo e annunciato ormai due anni fa. A detta degli stessi organizzatori, per la buona riuscita del percorso, è determinate la scelta del momento. Ad oggi in città sull'argomento si sono verificate vere tensione tra cittadini (il comitato dei genitori ne sa qualcosa) ed amministrazione. Il consiglio dei conduttori del corso  di non guardare al passato per intuire il futuro, ha lasciato non poche perplessità. Il recente passato di un decisione, annunciata dall'Amministrazione a luglio per settembre, per  la mobilità di molto personale è ben presente nelle memorie di insegnanti, genitori, educatori e bambini. La domanda più sussurrata che detta è: come mai si esce con un percorso su un tema tanto poco influente, in un  momento in cui le priorità sono ben altre? E cioè capire come saranno gestiti nidi e scuole oggi a settembre? E questo dubbio è sospeso e ingombrante. L'unica cosa scritta rimane l'articolo del corriere della sera che annunciava come tutto da settembre passerà in gestione Asp e le recenti dichiarazioni dell'Amministrazione, che ha rassicurato che " il personale non si mobiliterà" fanno supporre che tutto sarà gestito da altro ente. Chiudo con un'osservazione e una domanda personale: ma si doveva proprio avviare tutta questo lavoro e dispendio di energie, ed economia per arrivare ad un'istruttoria? Che è uno dei mezzi che i cittadini hanno da sempre libero accesso...