A Portofino chiude il nido

Alvimann












A volte per avere attenzione ci vogliono nomi di spicco. E forse con il fatto che il nido in chiusura questa volta è quello che frequenta il nipote di Berlusconi, sarà un modo per dare attenzione al settore. Il nido in questione è del comune di Portofino che chiude "perché costa troppo e perché ha pochi iscritti". Così commenta il sindaco. La notizia è un emblema di quello che sta succedendo. La mancanza di politiche l'assenza d'investimenti, la crisi del lavoro portano questa direzione. I nidi sono visti come un costo e chiudono, le mamme rimangono a casa, i bambini anche, e così ci si toglie un pensiero una spesa in meno. E allora le spese prima sostenute per aprire strutture, il tasso di disoccupazione femminile in aumento, percentuale già stratosferica in Italia, tutto questo che sta creando più danni all'economia, se la vogliamo vedere, che risparmi effettivi, non interessa è troppo lontano nel tempo l'effetto. Portofino darà, almeno speriamo, l'allarme a qualcosa che è già in atto e che le fonti ufficiali (istat o altre) non possono ritrarre, dovendo avvalersi dei numeri dell'anno trascorso. E la domanda più inquietante è e rimane: se Portofino lamenta la crisi dei costi, gli altri comuni, diciamo più proletari, cosa faranno?