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Bologna. Nidi e scuola infanzia aperte i festivi e l'estate? Lo annuncia Repubblica in un breve e incisivo articolo. Le voci che si alternano sono quelle di Sonia Sovilla della segreteria confederale della CGIL e il consigliere dell'istituzione scuola Paolo Marcheselli. Pare un annuncio troppo impegnativo per essere lasciato alle pagine di un quotidiano. Mentre leggo immagino le reazioni dei lavoratori e dei genitori, i primi frastornati e arrabbiati, i secondi altrettanto frastornati e verosimilmente felici. (Una scuola aperta a luglio significa niente campi scuola a pagamento? Una domanda interessante e che andrebbe rivolta anche ai privati che oggi rendono il servizio.) Ma è certo che una dichiarazione così va spiegata con tante parole e va approfondita. La prima domanda la rivolgo a Marcheselli: ma perché annunciare una scelta così importante su un quotidiano?
"No, attenzione non si tratta di una scelta, di una decisione... si tratta dell'annuncio di una discussione che spero avvieremo a settembre con i genitori e pedagogisti. Sarebbe bene capire SE c'è la necessità effettiva di ampliare e modificare gli orari e nuove modalità di gestione del calendario di nidi e scuole" Una possibile indagine che aprirà a settembre e si chiuderà verosimilmente a dicembre. "Solo dopo un'attenta indagine potremmo capire se quello che oggi percepiamo, possa essere effettivamente un'esigenza". Questa indagine sposa il pensiero di Elisabetta Gualmini vicepresidente alla regione che in più occasioni, non ultima durante il convegno che abbiamo organizzato il 17 aprile scorso, quando dichiara di voler dare servizi in grado di rispondere alle effettive esigenze dei cittadini.
MA c'è un ma che rimane grande e grosso e che ben mette in luce Michele Vannini della fp CGIL "Di tutto si può discutere, figuriamoci, è da anni che insisto su questo punto, ma è certo che nell'attuale situazione, tra blocchi assunzioni, tournover ecc mi chiedo come le PA possano ipotizzare orari più flessibili e i servizi aperti per più tempo, senza poter assumere o incentivare i lavoratori"
E come sempre torna il nodo principale che è quello dei contratti e delle risorse. Marcheselli cosa risponde? "Rispondo che quello che dice è sacrosanto! Se e ripeto SE i genitori dovessero rispondere alla nostra indagine, con la necessità di orari più flessibili, diremo a chiare lettere all'Amminsitrazione che l'istituzione abbisogna di maggiori economie da ridare ai lavoratori".
Sonia Sovilla di cgil ribadisce e spiega "Sono certa di quello che dico, i servizi non rispondono più alle esigenze di tanti utenti. Oggi la disoccupazione femminile è cresciuta in modo davvero preoccupante, il mercato del lavoro che sta reagendo è quello del turismo e dei servizi. Intendiamo mettere in difficoltà questi lavoratori o intendiamo dare loro servizi utili?" La situazione lavorativa nel complesso è il centro del discorso della Sovilla che si amplia "Non possiamo ragionare solo a categorie di lavoratori. I servizi devono essere utili a tutti o almeno a tanti.". Non posso che riportare le parole di Michele Vannini sotto forma di interrogativo: "Con quali contratti? Con quali economie aprire di più i servizi? E la risposta è precisa: "Non possiamo bloccare tutto perché ci sono divieti e limiti. Dobbiamo aprire una discussione molto seria. La cgil ha sempre sostenuto che credo nei servizi pubblici, se vogliamo mantenerli, dobbiamo renderli utili agli utenti. Oltre a questo credo anche che l'Amminstrazione di Bologna potrebbe e dovrebbe fare di più. Potrebbe incidere sulle politiche nazionali con maggiore forza. Anche il bilancio si è chiuso con 57 mln in meno dopo qualche breve protesta...c'è molto da discutere e non voglio tirarmi indietro, ma non c'è bisogno di preconcetti, ideologie o paure."