Taranto e i suoi nidi: parola al sindaco Stefano Ippazio










Taranto aveva 14 nidi tempo fa. Taranto si distingueva in Puglia come la città con tanti nidi di qualità. Oggi ne ha 8 e si ipotizzano nuove chiusure. Il sindaco, che gentilmente ci ha concesso un'intervista, dichiara che non c'è nessuna volontà di chiuderne. La situazione però è complessa e non così facile come potrebbe sembrare a prima vista, tra i soliti limiti d'assunzione e tagli al bilancio, c'è però una bella forza in città genitori, educatori e cittadini si sono uniti in un gruppo Amo gli asili di Taranto per protestare e portare attenzione al tema. Oggi incontriamo e ascoltiamo il sindaco Stefano Ippazio personaggio alquanto chiacchierato e politico navigato.
Sono a rischio due nidi?
No, è stata mal informata.
Quindi nessuna chiusura?
Nessuna chiusura. Devo fare una premessa importante prima di continuare per meglio spiegare la situazione attuale. 
Ci dica...
Nove anni fa il comune aveva un dissesto di bilancio. Abbiamo dovuto muoverci in una situazione molto complessa e difficile. A Roma ho tentato in mille modi di chiedere proroghe e aiuti. La risposta che abbiamo avuto è sempre stata una e una sola: dovete pagare i creditori e far quadrare i conti.
E avete chiuso dei servizi?
Uno che ha riaperto a gestione indiretta. Abbiamo trasferito i pochi iscritti nel nido vicino, nulla di drammatico. 
E oggi cosa succede?
Oggi succede che c'è stata una fuga di notizie poco attendibili, che hanno fatto disinformazione e creato allarmismo. Personalmente ho scoperto queste notizie, solo dopo, dai media. Pare che un colloquio tra l'assessore e un dirigente sia stato ascoltato da alcune persone che poi hanno riportato i fatti distorti.
Mi scusi mi sta raccontando un pettegolezzo?
Così pare. I due amministratori però stavano analizzando dei dati molto concreti sui quali stiamo facendo ragionamenti.
Quali dati?
I dati riguardano le iscrizioni e i ritiri dei bambini. L'anno scorso su 400 posti, ci sono state 335 iscrizioni. In corso d'anno ci sono state delle rinunce e ritiri. I bambini iscritti alla fine dell'anno erano 225 con molte assenze. I maggiori problemi li hanno avuti i nidi del centro storico perché e famiglie giovani si spostano verso la periferia e c'è stata anche una riduzione delle nascite.
Secondo un nostro report “Mille nidi in Mille giorni?” il calo delle nascite, che è nazionale, non può giustificare l'aumento di ritiri e delle rinunce. Ritiri e rinunce sono dovuti ad un abbassamento delle qualità e un aumento delle rette. Lei cose dice?
Dobbiamo cogliere la situazione di Taranto che è particolare e diversa abbiamo avuto un dissesto... Guardi avremmo bisogno di oltre 400 poliziotti in città, ne abbiamo 160 e non possiamo assumerne altri sempre per i vincoli imposti. E la polizia è indispensabile, qui a Taranto ci sono moltissimi profughi e la situazione non è sempre facile, ma nonostante la battaglia che ho condotto a Rom,a non ci sono stati svincoli. 
Perché il governo nonostante annunci di voler aprire nidi fa tagli e stringe limiti costringendo i sindaci a chiudere? Perché spesso nei comuni dove siede il sindaco dello stesso partito che c'è al governo, non riescono a dialogare o perseguire gli stessi scopi? Cosa non funziona?
Non voglio fare dichiarazioni sul governo. Io non sono del Partito Democratico. Mi limito a gestire una situazione a livello amministrativo e cerco di fare quadrare la situazione con le possibilità che ho. Faremo un grande ragionamento sui nidi anche per ciò che riguarda gli orari, offrendo aperture anche serali e nei festivi.
Tornando al calo degli iscritti: secondo lei c'è un abbassamento della qualità?
Tutt'altro! I genitori che in questi giorni si sono mossi per protestare contro un ipotesi di chiusura, ci garantiscono che il pubblico ha una qualità eccezionale.
E i costi delle rette?
Dico che a Taranto ci sono tante famiglie che hanno perso il lavoro e noi non possiamo assumere è una situazione difficile.
Secondo una nostra recente intervista alla Senatrice Puglisi entro breve, si svincoleranno questi limiti che impediscono le assunzioni del personale almeno per i nidi.
Plaudo le dichiarazioni delle Senatrice, ma senza voler mettere in dubbio le dichiarazioni di nessuno, con le parole ci faccio ben poco. Dobbiamo amministrare oggi e oggi non possiamo assumere.
Quindi chiudete?
Se dovessimo avere 20 iscritti in un nido e 20 in un altro, stiamo valutando di accorpare.
Chiudendone uno?
Badi bene che si tratta di un ipotesi. In caso non avessimo abbastanza iscritti. Ieri ho fatto girare una circolare in cui ho invitato i cittadini a iscrivere i bambini ai nidi. Se le richieste saranno molte, come spero, non chiuderemo. 
Passiamo ad un altro tema. Fondi pac (fondi destinati al sud per estendere servizi educativi 03) come li avete impiegati?
Abbiamo usufruito di oltre 1,3 mln. Con questi soldi abbiamo assunto otto educatori di sostegno (in pratica una per nido) abbiamo prolungato il tempo pomeridiano in 4 nidi e in altri 4 abbiamo aperto nel mese di luglio. Abbiamo poi coperto le spese necessarie per il funzionamento del nido in convenzione, di cui ho già parlato.
Lei è pediatra. Crede sia un bene per i bambini tanto piccoli frequentare i servizi a orari serali o durante le feste?
Credo si debbano scegliere le priorità. Se i genitori possono avere bisogno orari diversi, se in questo modo aumentiamo le iscrizioni, e riusciamo a garantire la qualità, che non è in discussione, penso che ne valga la pena.