BolognaNidi |
Cronaca Bambina. Il comune di Bologna
ha messo a disposizione di ogni nido e scuola d’infanzia mille euro
annue per attività didattico-ricreative, scelte dai comitati di gestione dei
genitori. Bologna stanzia circa 120 mila euro annue per rendere i
genitori attivi alla vita scolastica dei loro figli. Che dire? Una
bellissima iniziativa e una cifra importante, sopratutto di questi
tempi, in cui si taglia su tutto. Ma come spesso capita le cose non
sono così semplici e lineari come appaiono. Guardiamo un momento a
questa storia con lo sguardo al passato e con senso critico. Nel
2012, grazie ad una frenetica attività dei comitati dei genitori, il
comune di Bologna ha riconosciuto un unico comitato 0-6. Prima
dell’approvazione della legge nazionale, in città siamo approdati
ad un sistema di partecipazione unificato. E' stato il risultato di un dialogo, a volte molto
difficile, ma vero e reale, tra politica e cittadini. Noi genitori in
quegli anni abbiamo lavorato incessantemente, siamo spesso andati in
commissione per raccontare il nostro punto di vista sulla qualità e
sopratutto sulla NON qualità. Abbiamo presentando lunghissimi documenti che
raccontavano rapporti numerici non rispettati, lavori sull’edilizia
da svolgere ecc ecc. Oggi il comitato 0-6 è riconosciuto ma non denuncia più con tanta
forza, di udienze non c’è nemmeno l’ombra. Come mai? Va tutto
bene? Non ci sono più problemi?
Partiamo dai nidi
Dal 2007 ad oggi i
tagli sui nidi sono stati tanti: è cresciuto il rapporto numerico
educatore e bambino, si sono ridotte le economie dedicate alle
derrate alimentari, le supplenze tardano ad arrivare, di uno a volte
due giorni, (lettera di un papà) di contro è aumentata la spesa della retta massima che è salita a
quasi 600 euro al mese. Chiudono diverse sezioni lattanti (De
Giovanni, Coccheri, Roselle…) chiudeva nel 2006 il nido Rizzoli (durante il breve mandato di del Bono) e la struttura viene dimenticata. (Abbiamo raccontato dell’abbandono della struttura). Nell’aprile
del 2016 chiude il nido e la scuola d’infanzia Marzabotto perché la
struttura non è sicura. Dal 2008 in avanti si smembrano molti collettivi di lavoro,
alcuni affiatatissimi, per questioni gestionali. Nidi e scuole sono stati affidati parzialmente all'Asp. Ci sono stati annunci e rimbalzi rispetto al modello gestionale del comparto 06 fino a che si è approdati in istituzione. Quest'anno cambiano i criteri di accesso. Un tasto delicato, che non fa mai contenti
tutti, la modifica del resto pare accentuare una guerra tra poveri: vale più una studentessa che diventa madre o un padre
che perde il lavoro?
La scuola
d’infanzia
La scuola d’infanzia
ha altri tagli, meno evidenti forse, ma comunque hanno lasciato il segno. Cambiano i contratti delle maestre neo
assunte, per loro l’orario frontale è maggiore. Le supplenze, denunciano alcuni, sono spesso in ritardo. Le
strutture non sono messe in un buono stato, raccontano alcuni genitori. Le ore di motoria oggi sono riservate solo ai bambini di 4 anni, per gli altri non c’è più nulla. E
mentre il
referendum sulla scuola pubblica è caduto nel
disinteresse generale, per la prima volta si avviano posti
in convenzione in
scuole private.
Prima che dopo…
Nelle scuole e nei nidi continua a mancare materiale che i genitori devono rimediare: cancelleria, salviette, scottex, fazzoletti di carta
ecc ecc A volte i più volenterosi si mettono anche a ridipingere le pareti, a fare pulizie, a riparare rubinetti ecc ecc Ma questo ormai non fa più notizia, ci siamo abituati ad
arrangiarci... senza però mettere in evidenza che i genitori non
sono tutti uguali ne' per sensibilità ne' per portafoglio. Ci sono scuole dove si può scegliere se fare scherma, football
e baseball,
ce ne sono altre, dove si fa
fatica a comprare i pennarelli.
Tagli e 120 mila euro.
Ora le domande
che rimangono sono due e sono collegate. Prima domanda: contando
tutti i tagli, i 120 mila euro sono davvero una cifra aggiuntiva
rispetto alla spesa complessiva? Seconda domanda: questi 120 mila
euro a quale scopo sono stati stanziati? Sono serviti a
comprare il silenzio dei genitori invitandoli (magari non
esplicitamente ma nei fatti sì) a voltare la faccia rispetto alla
NON qualità di nidi e scuole?