Il personale alle scuole d'infanzia invecchia. Un convegno tra proteste e proposte

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“Vorremmo avviare una riflessione e studiare le prime proposte da fare al governo su questo tema, che finora non è mai stato affrontato in profondità" Spiega durante un convegno tenutosi a Torino sabato scorso, Cristina Giachi, presidente della commissione scuola per l’associazione nazionale dei comuni italiani (Anci). Il convegno è stato promosso dal comune e l’Università di Torino e la stessa Anci, che per l’occasione ha analizzato i dati di 15 città italiane (con oltre 100mila abitanti) rispetto all’invecchiamento del personale nei nidi e nelle scuole d’infanzia.


I dati che sono emersi sono questi: gli educatori di nido, in media, sono più giovani delle maestre che lavorano alle materne. Nelle scuole d’infanzia comunali il 53% circa degli insegnanti ha più di 45 anni, mentre nel caso dei collaboratori (quindi il personale addetto alle cucina, alla pulizia e all’aiuto generale delle maestre o delle educatrici) la quota di over 45 sale addirittura all'80%. Di giovani sotto i 35 anni ce ne sono pochissimi e oscillano tra il 4% degli assistenti e il 16% nei nidi. Torino: il 32% delle educatrici dei nidi ha più di 55 anni e alla scuola dell’infanzia la percentuale sale al 52,6%. A Livorno il 61,5% delle maestre dell’infanzia ha più  di 55 anni mentre a Palermo il 49,1% delle maestre dell’infanzia ha più  di 55 anni.

A Torino è partita una sperimentazione per rendere più “amichevoli” gli ambienti di lavoro in dieci asili nido comunali. Tra i confort proposti l’utilizzo di pouf, ove le educatrici possono riposarsi dopo aver messo a dormire i piccoli alunni, sedie adatte agli adulti per lo svolgimento delle riunioni, ma anche l’assistenza di psicologi, fisioterapisti, logopedisti (per la voce) e di esperti di ergonomia. I risultati sono stati positivi. L’assessore all’Istruzione di Torino Federica Patti ha dichiarato Il convegno è un momento importante che apre una riflessione ormai urgente sul tema dell’invecchiamento nei servizi per l’infanzia. La ricerca e la sperimentazione svolte a Torino vogliono essere un primo passo di un dibattito più ampio e articolato che vede nei servizi educativi una duplice criticità data dall’invecchiamento: l’affaticamento fisico e psicologico delle educatrici, ma anche una ricaduta importante sulla qualità delle attività e della relazione educativa”.

Paola Cagliari Direttore Scuole e Nidi d’infanzia di Reggio Emilia ha puntualizzato “Il Comune oltre a tenere una attenzione agli arredi e agli strumenti che possono prevenire problemi fisici, lavora sulle condizioni del lavoro quali la compresenza di insegnanti ed educatori contitolari, la corresponsabilità di tutto il gruppo di lavoro, tempestive sostituzioni per assenze temporanee, formazione e ricerca che promuovono un alto riconoscimento sociale della professione educativa nella città”.

Domenico De Maio Vice Capo Staff all’Assessorato Scuola di Roma Capitale ha spiegato “Roma Capitale ha istituzione uno Sportello di ascolto finalizzato a migliorare il benessere dei lavoratori. Sono state considerate, in modo particolare, le problematiche delle maestre degli asili comunali esaminando, attraverso focus group e questionari,  il senso di inadeguatezza vissuto dalle docenti nel trasferimento ad altri incarichi. L’analisi si è riferita sia al tema dell’invecchiamento del personale scolastico a tempo indeterminato che all’usura psico-fisica ingenerata al tipo di attività che esso svolge. Dal lavoro sviluppato dallo Sportello d’ascolto è emerso nell’ambito del settore educativo scolastico un forte coinvolgimento emotivo, un elevato senso di responsabilità e una considerevole fatica fisica legata anche ad una pianificazione organizzativa troppo rigida. Roma Capitale - ha concluso il responsabile - riconosce la necessità di porre un’attenzione particolare al fenomeno dell’invecchiamento della popolazione lavorativa con l’accompagnamento al cambiamento, l’orientamento al reinvestimento nel nuovo contesto con valorizzazione delle competenze acquisite nella loro esperienza lavorativa”.

Durante il convegno non sono mancate le proteste delle educatrici e delle maestre che oltre ad essere "vecchie" hanno fatto sentire, in quest'occasione, tutta la loro stanchezza, per l'attuale situazione stanno vivendo a Torino. (leggi articolo della La stampa) Niente sostituzioni, nessuna assunzione e tanta confusione, come abbiamo scritto in questi giorni (leggi qui). 

Infine rimane una domanda aperta: come mai a Torino, una delle città che presenta il personale più anziano nei nidi e nelle scuole d’infanzia, vorrebbe arruolare altri anziani (non qualificati?) a badare ai bambini con il progetto SeniorCivico? Questo rimane davvero un mistero. 





Fonte: Anci  
Fonte: Anci