Al nido? Solo se vaccinati. Via libera dalla Regione Marche

 
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Cronaca Bambina Via libera dalla maggioranza, i bambini per accedere al nido dovranno essere vaccinati. Ieri il Consiglio regionale delle Marche ha approvato con 20 voti favorevoli e 6 contrari (lega e M5s) la normativa regionale sui vaccini. L'accesso ai servizi per l'infanzia (0-3 anni) sarà subordinato all'obbligo vaccinale previsto dalle legge Lorenzin.



Obbligo vaccino: quando?

Per accedere al nido o alla scuola d’infanzia i bambini dovranno in regola con le vaccinazioni potranno presentare una dichiarazione scaricabile online al sito della regione. Nel caso in cui i bambini non fossero in regola con le vaccinazioni, sarà premura dell’ASL inviare alla famiglie una lettera raccomandata e fissare gli appuntamenti per mettersi in regola.
(Per tutte le info leggi qui).

Obbligo vaccini: chi controlla?

Ai coordinatori dei servizi il compito di verificare il rispetto dell'obbligatorietà.  


Obbligo vaccini: perché?

“La legge regionale nasce – spiega il relatore di maggioranza Fabrizio Volpini (Pd) - di fronte al 'limbo' in attesa delle scelte del Governo in tema di obbligatorietà dei vaccini. Un anno dopo l'entrata in vigore della legge Lorenzin. Le coperture vaccinali, obbligatorie e consigliate, stanno salendo. Interrompere questo trend positivo è antiscientifico e forse pericoloso".


Vaccini alcuni dati
Ad un anno dall’entrata in vigore della legge le coperture stanno aumentando in tutta Italia e stanno salendo in maniera importante anche nelle Marche. Alcuni dati rilasciati ieri dalla regione: per il morbillo dal 79% siamo arrivati all’88% la soglia di garanzia è fissata al 95%. 

Contrari alla normativa: perché?
La relatrice di opposizione Romina Pergolesi del M5S non è dello stesso parere: “perché tanta fretta di escludere i bambini non vaccinati? Questo Pd si sta affrettando ad escludere dei bimbi dai nidi solo per una “ripicca” politica nei confronti dell’operato del Governo e del Parlamento, espressione della volontà degli italiani. Un atteggiamento irresponsabile ed ipocrita quello della maggioranza, che, incapace di gestire i propri servizi, impone l’obbligo ai cittadini. Il calo delle coperture vaccinali è dovuto alla carenza dei finanziamenti, da parte della Regione, alla farmacovigilanza regionale. Le Marche sono un fanalino di coda a livello nazionale rispetto alle altre regioni che hanno investito maggiormente nel sistema di vigilanza".
L’iter legislativo

La proposta di legge approvata dall’Aula modifica l’ordinamento giuridico regionale in tema di vaccinazioni è il “Testo unificato: modifiche alla legge regionale 13 maggio 2003 n. 9 Disciplina per la realizzazione e gestione dei servizi per l’infanzia, per l’adolescenza e per il sostegno alle funzioni genitoriali e alle famiglie, e alla legge regionale 12 aprile 1995, n. 46 concernente Promozione e coordinamento delle politiche di intervento in favore dei giovani e degli adolescenti e modifica alla legge del 9 agosto 2017 n. 28 “Disposizioni relative all’esercizio delle funzioni regionali concernenti la prevenzione vaccinale”. Nello specifico a “nidi d’infanzia; centri per l’infanzia; spazi per bambini, bambine e per famiglie; centri di aggregazione per bambini, bambine e per adolescenti; agri-nido; nidi domiciliari; servizi sperimentali”.