Telecamere al nido o bambini per strada?









 






Pensieri e Parole... Faccio una piccola inchiesta tra genitori, educatrici e maestri: "cosa ne pensi delle telecamere?" Le idee sono tante e a volte sono molto diverse tra loro. La voglia di confrontarsi sul tema invece è davvero comune. Venerdì. Ore 8,30 di un mattino splendido. I genitori sono fermi sul marciapiede per qualche saluto.



Telecamere al nido? Cosa pensano i genitori al nido
  
Mi accosto ad una giovane mamma straniera che attacca subito a raccontarmi del pianto della figlia “E’ disperata! Tutte le mattine la stessa storia. E quando vengo a prenderla non la più smette più di giocare” Cosa ne pensa delle telecamere nei nidi? Chiedo. Lei mi guarda un po’ stupita “Perché non ci sono già?” tento di spiegare come stanno le cose tra proposte di legge e altro, ma lei taglia corto “Io sono sola in Italia. Lavoro tutto il giorno e non ho tempo di pensare alle telecamere. Al nido mi trovo bene, anzi benissimo! Se Jasmine torna a casa triste o con graffi, lividi, torno indietro e chiedo alle maestre” Un papà che nel frattempo si è avvicinato ad ascoltare, interviene “Telecamere? Io sono favorevole. Non tanto perché non mi fido, intendiamoci. Le dade al nostro nido sono bravissime, ma in caso… E poi se una maestra fosse, cattiva, con le telecamere addosso, ci penserebbe bene prima di alzare le mani!”Una mamma che fino ad ora ha ascoltato interviene “Oltre alle telecamere, io darei anche punizioni molto più severe. c’è da metterle dentro e buttare le chiavi!”

Telecamere alla scuola d’infanzia Cosa ne pensano i genitori? 

“Telecamere a scuola? A me pare di sognare!- mi dice una mamma- Anch’io insegno e penso sarebbe la morte del rapporto tra scuola e famiglia. Non si può risolve tutto con le telecamere”.
Una giovane madre al nostro fianco non è d’accordo “E perché no? In fondo cosa c’è da nascondere? Tutti i giorni se ne sentono di ogni...violenze, stupri, minacce... ma è mai possibile? Oggi il mondo è diverso, è tutto diverso, e le telecamere possono aiutarci a star sereni”
Tina una nonna dell’est Europa, che parla un buon italiano, aggiunge : “Le telecamere aiutano tutti anche le mastre buone” A questo punto prende la parola un padre alto e dinoccolato che con slancio aggiunge “Le telecamere sono una tutela per tutti, ormai sono da per tutto. è giusto metterle sopratutto nelle scuole e nei nidi”.

Telecamere: cosa ne pensano educatrici e maestre?

Sul tema ascolto e mi confronto con maestre ed educatrici ormai da tempo a volte da anni. E forse c’è una tendenza “contro l’uso delle telecamera” da parte di chi i servizi li abita, ma non ne sono così certa, perché le eccezioni sono tante.
L’impressione che ho sempre avuto è che le educatrici della “vecchia guardia”, quelle che parlano con amore del collettivo, di scelte condivise, di relazioni di fiducia, sono anche le più contrarie. Ma le giovani educatrici? In generale sembrano meno affezionate al sistema pluralistico su cui i nidi sono cresciuti e forse alle telecamere sono più indifferenti che altro.
Le responsabili del nido a Desio che che hanno inserito telecamere sono esemplari di un modo di sentire? O forse un nido privato fa più fatica a non accontentare i genitori?
Domande difficili a cui rispondere...che rimangono sospese.
Certo è che tra le educatrici e le maestre che chiedono le telecamere tante lo chiedono, non per la sicurezza ma per mostrare il proprio lavoro. Tempo fa una maestra di scuola d’infanzia, ci scrisse una toccante lettera in proposito che dettagliava il ragionamento e che potete leggere qui.

La fiducia può nascere dal controllo? Telecamere e bambini in strada

In tante posizioni ripenso alla mia infanzia. Dove il rapporto tra me e i miei genitori non era basato sul controllo continuo ma sulla fiducia. La regola era “mi fido ma tu mi devi dire la verità” E alla fine, tra alti e bassi, il sistema ha funzionato. Ma al di là di ricordi, ormai lontani e personali, tutta questa storia di sicurezze e telecamere, mi fa tornare in mente una recente e bellissima intervista che ho avuto il piacere di rivolgere a Francesco Tonucci (in arte Frato). (Leggiqui)
Lui non si occupa di sicurezza nella scuola o di telecamere ma di bambini per strada.
Tonucci in Argentina, e non solo, ha compiuto un piccolo miracolo: ha portato i bambini nelle strade della città. I bimbi girano soli per le vie MOLTO pericolose dell’Argentina. Il progetto è nato in risposta a fatti gravissimi di violenza e dopo ampia discussione tra i cittadini. Tra le tante possibili ipotesi: usiamo più telecamere? aumentiamo la polizia? Ci armiamo tutti? La sicurezza si è consolidata col mandare per strada i bambini da soli.
E’ ovvio che i bambini non sono lasciati soli a sé stessi. I bambini sono stati accompagnati da un solido progetto che ha coinvolti tutti i cittadini. Tutti i cittadini sono coinvolti e controllano e vigilano e sono partecipi della sicurezza dei bambini compresi gli automobilisti che rallentano...
Il meccanismo in fondo è semplice e al contempo antico: se una comunità è responsabile tutti sono più sicuri. Personalmente trovo che questo sia uno dei progetti più coraggiosi e rivoluzionari che abbia mai ascoltato negli ultimi tempi. Ma siamo pronti a questo passaggio tanto rivoluzionario?