“Scuole Sicure” contro la droga. Si parte a Bologna
















Pensieri e Parole Mamma e papà forse si sentiranno un po’ più sicuri con Scuole Sicure, forse... In realtà c’è poco da stare tranquilli. L’attenzione che dovremmo rivolgere al tema droga non è mai troppa perché non c’è un luogo sicuro in assoluto e perché purtroppo la risposta politica, sebbene presenti elementi positivi, non è affatto convincente. La prevenzione, se vogliamo chiamarla prevenzione, dovrebbe iniziare dal nido. Si, avete letto bene fin dall’asilo nido.


L’uso della droga
Il contrasto alle droghe non si improvvisa da un giorno con l’altro si ottiene con un lavoro lungo e continuativo. Lo spaccio intanto è serrato e si rivolge a età sempre più contenute, alle medie e a volte anche prima. Nel frattempo nonostante la creazione di molte nuove droghe sintetiche l’uso della vecchia eroina sta rapidamente incrementando.

Il protocolla d‘intesa
Ieri il Sindaco di Bologna, Virginio Merola, e il Prefetto di Bologna, Patrizia Impresa, hanno firmato un protocollo di intesa “per la prevenzione e il contrasto allo spaccio di sostanze stupefacenti nei pressi degli istituti scolastici nell’ambito del progetto Scuole sicure”. Il progetto che è nazionale (leggi qui) a Bologna prevede due tipi di azioni. La prima risposta è rafforzare il controllo all’interno di parchi e giardini pubblici adiacenti agli istituti scolastici anche potenziando le unità cinofile. La seconda risposta è informare nelle scuole con campagne rivolte in particolare agli alunni delle classi quarte e quinte delle scuole secondarie di secondo grado, cioè coloro che stanno per ottenere la patente di guida.

Controlli tra parchi e scuole
Anche oggi si fanno controlli nei parchi con l’unità cinofila. Tutti i giorni camminando al parco, ormai tristemente famoso, della Montagnola incontro la polizia che allena i cani. Nello stesso parco ci sono due scuole d’infanzia dove i bambini assistono di frequente ad arresti e risse alcuni conoscono per nome i cani antidroga. Non saranno le uniche scuole a vivere questo disagio. Ma che fare? Spostare la scuola in altri contesti? O educare i bambini rispetto a quello che succede nel loro parco?

Risposte dirette
Educare significa rispondere e ascoltare. Il modo più sicuro per “non cascare” nella droga è, in fondo in fondo, crescere bambini felici che hanno una forte identità. Educare al rispetto di se stessi, al calcolo dei rischi e alla consapevolezza della giusta informazione, è la risposta più dispendiosa che possiamo immaginare, la più faticosa che potremmo darci, ma anche la più efficace. Non è un caso che tra i tanti risultati positivi che un BUON nido possa restituire c’è anche un calo del tasso di delinquenza.

Risposte tardive
Dare informazioni alle scuole superiori quando i ragazzi saranno già venuti a contatto diverse volte con il mondo della droga non è una risposta efficace. Alle scuole superiori sarà troppo tardi per educare i ragazzi al rispetto di sé e degli altri e così quando arriverà il vigile a dimostrare quanto fa male guidare in stato di ebrezza, il ragazzo non educato, non sarà interessato alla dimostrazione e anzi se ne farà beffe… Come l’educazione sessuale dovrebbe inizia al nido, con il cambio del pannolino, anche la prevenzione e il contrasto alla droga dovrebbe cominciare al nido per proseguire nell’arco di tutto il percorso scolastico.