Cronaca Bambina Il consiglio della regione Lombardia approva la legge sull’uso delle telecamere nei nidi d’infanzia. Finanziata con 300 mila euro, per il 2018-19 e con altri 600 mila euro per l’anno successivo. I si sono stati 57 , gli astenuti 2 e i contrari sono 16.
I favorevoli alla
legge
La destra si muove e vota compatta sulla legge che prevede
l’istallazione facoltativa delle telecamere nei nidi d’infanzia.
Ma anche il M5S approva compatto. L’assessore alla famiglia Silvia
Piani, tra le proponenti del testo di legge, dichiara sulle
pagine del quotidiano locale Milano
Today:
"L'obiettivo
è tutelare i nostri bambini prevenendo i maltrattamenti e favorendo,
a tale scopo, l'installazione su base volontaria di videosorveglianza
a circuito chiuso" "La sicurezza dei più piccoli deve
essere una priorità assoluta.
La consigliere del
gruppo misto (ex forzista) Silvia Sardone, anche lei
proponente del testo di legge, si augura che in seguito saranno
aggiunti nuovi e più consistenti finanziamenti. A termine della
votazione dichiara:
“Grazie alle
telecamere tutto sarà più trasparente e i dispositivi potranno
fungere anche da deterrente, non sono in grado di denunciare i
maltrattamenti e non possono essere lasciati soli".
I
contrari alla legge
Le opposizioni che si muovono rispetto alla legge si sollevano da
sinistra, dai consiglieri del Pd e sopratutto dal consigliere di
+Europa Michele Usuelli, che presenta 100 emendamenti. Si contesta alla legge il fatto che i finanziamenti non siano stati correlati ad alcun dato e/o valutazioni. Ma la contestazione non si limita a questo ma anche all’inefficacia del mezzo. Le telecamere verificano i maltrattamenti solo una volta che sono
avvenuti. I filmati, come abbiamo più volte scritto (leggi
qui), si controllano solo dopo una denuncia, per verificare, e dalle
forze dell’ordine.