il sindaco di Reggio Emilia lancia la sfida al governo: in difesa delle scuole e dei nidi











Cronaca Bambina Prima sono scesi in piazza bambini e genitori con palloncini e 600 gru di carta colorate con cartelloni e tanta voglia di difendere nidi e scuole. Poi è intervento anche il sindaco Luca Vecchi che segue e rilancia siamo pronti ad emulare gli amministratori cittadini degli anni ’60 che, proprio ignorando i vincoli della finanza pubblica, consentirono la nascita delle prime scuole reggiane, poi divenute famose in tutto il mondo”. Cosa succede a Reggio Emilia? 


I genitori in piazza

“Armati” di passeggini genitori, ma anche educatori e maestri, sono scesi in piazza Prampolini il 17 novembre scorso per sostenere i servizi educativi 0-6 più famosi al mondo quelli di Reggio Emilia. Durante l'iniziativa si sono raccolte firme a sostegno della mozione popolare promossa dall’associazione "Dialoghi sulla scuola". (Vedi le immagini della manifestazione da qui)

Cosa chiede il documento?
Nel documento si chiede al consiglio comunale di aprire un dibattito sul futuro di nidi e scuole per l’infanzia. Nello specifico cittadino si chiede di mantenere e se possibile ampliare l'attuale quota di servizi a gestione di diretta, valorizzando l'istituzione nidi destinando alla stessa istituzione le risorse statali senza ridurre i trasferimenti comunali e continuando le buone politiche.

Il sindaco in corteo
Al corteo era presente anche il sindaco Luca Vecchi. E il 3 dicembre il Consiglio comunale ha aperto il dibattito sul tema: mozione popolare e il sistema educativo 0-6 anni. Intanto le firme raccolte sono salite a 3000. In gran parte le firme sono dei genitori di piccoli studenti. E il sindaco Vecchi di fronte ad una iniziativa tanto partecipata, non si tira indietro e durante il consiglio afferma
 
Abbiamo oggi al potere un Governo che non sta investendo sull’educazione e sull’infanzia. Per questo io credo che questa città deve prendere un impegno nella sua interezza, in prospettiva anche nei prossimi anni, ad essere pronta se fosse necessario a fare quello che fecero gli amministratori degli anni ’60”.

La denuncia dei cittadini viene sposata dal primo cittadino che riporta la battaglia sul piano politico e rilancia l’importanza dei servizi tra passato e presente

Forzare gli equilibri di bilancio allora - Negli anni ‘60- per realizzare le prime scuole, forzare gli equilibri di bilancio oggi per difendere il più importante patrimonio di bene comune che abbiamo oggi in questa città, che sono le nostre scuole, i nostri nidi, le nostre scuole dell’infanzia, ma aggiungerei più in generale tutto il sistema dei servizi alla persona che riguarda il welfare per anziani, minori non autosufficinenti e la sanità’”.