La formazione? Un metodo discutibile: per prevenire i maltrattamenti ci vogliono telecamere!










Cronaca Bambina Aldo Di Giacomo segretario generale del sindacato di polizia penitenziaria (spp) si pronuncia senza mezzi termini per commentare un nuovo caso di maltrattamento che si è registrato oggi in provincia di Caltanisetta, a Milena. Grazie alle registrazioni effettuate di nascosto dai carabinieri di Mussomeli, sempre in provincia di Caltanissetta, è stata arrestata una maestra con l'accusa di maltrattamenti. A seguire pubblichiamo le dichiarazioni del segretario.
 
Le dichiarazioni del segretario Di Giacomo:
“I maltrattamenti sui piccoli degli asili nido e della scuola dell’infanzia purtroppo sono in crescita. Le vittime nell’80% dei casi hanno meno di sei anni. Sono proprio i più piccoli, i più indifesi ad aver incontrato al nido o nella scuola materna chi, invece di proteggerli, ha alzato le mani, ha strillato oltre ogni limite, li ha puniti. La nostra iniziativa prevede l’installazione di un sistema di videosorveglianza in istituti scolastici e di cura-assistenza ad anziani e disabili. Assicurando contestualmente la massima privacy di lavoratori onesti e corretti e bambini o utenti”.

La legge è ferma e prevede formazione... 

 “Dobbiamo, invece, registrare che si sono perse le tracce della cosiddetta sperimentazione decisa con un provvedimento legislativo rimasto insabbiato in Parlamento che pure prevede lo stanziamento di 5 milioni di euro per tre anni sia pure da destinare non all'acquisto di telecamere ma ad iniziative di formazione continua del personale”


Formazione? un’idea discutibile

“Secondo questa idea, molto discutibile, di affrontare la questione serissima che tiene in allarme le famiglie italiane tra i lavoratori dovrebbe essere indicato un soggetto preposto alla prevenzione e al controllo di maltrattamenti o di abusi, “in particolare nei confronti delle persone impossibilitate a mostrare il proprio stato d’animo verbalmente”.

Decreto legislativo subito

Il Governo, in proposito, avrebbe dovuto adottare un decreto legislativo per definire le modalità della valutazione attitudinale per l’accesso alle professioni educative e di cura, nonché le modalità della formazione obbligatoria iniziale e permanente del personale che opera nelle strutture. Per noi lo strumento più efficace restano i “sistemi di videosorveglianza”.

E infine non ci rimane che una domanda: con quale competenza, a quali studi fa riferimento per pronunciarsi con tanta energia e sicurezza?