Voglio aprie un nido: attenti al regolamento del condominio!








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Cronaca Bambina Gli asili nido condominiali, molto lentamente si stanno diffondendo anche in Italia. Suppliscono spesso alla mancanza dei nidi pubblici. Sono di norma strutture piccole che accolgono al massimo dieci bambini, anche se non è sempre così. 


Ad ogni modo non è facile capire come fare un servizio del genere e per quanto l'offerta di strutture sia scarsa, è sempre ponderare bene questo passo che comunque richiede notevoli  risorse di tempo e di soldi. Oltre a conoscere le legge regionali di riferimento che indicano dettagliatamente come fare e cosa occorre anche in caso si semplice accreditamento e sempre bene valutare il luogo in cui si vorrebbe aprire. Cosa ci dice la normativa? Dopo il recente caso La locomotiva di Momo, asilo e scuola d’infanzia di Milano (leggi qui) è bene chiarire alcune questioni per capire come muoversi.


L’importanza del regolamento
Prima di scegliere dove aprire l’asilo nido, il micronido o il nido famigliare (ogni territorio ha la sua denominazione) è bene leggere attentamente il regolamento condominiale. Un testo fondamentale per l’organizzazione del condominio ed è obbligatorio quando i condomini sono più di dieci.
Il regolamento contrattuale
E’ redatto dal costruttore che inizialmente è l’unico proprietario. Quando il costruttore mette in vendita le singole unità, gli appartamenti, acquirenti accetta le clausole contenute nel regolamento.
La modifica contrattuale
Il regolamento si può modificare ma per poter essere effettiva occorre l’unanimità dei condomini. Non è sufficiente una deliberazione di maggioritaria.

Non importa se si tratti di asilo nido, micronido o ludoteca...
Se nel regolamento si pone il divieto di asili o luoghi adibiti alla cura e all’educazione dei bambini non è possibile trovare scorciatoie. La clausola di divieto è posta per prevenire rumori e disturbi molesti respinge qualunque formula educativa destinata ai bambini. Si insiste particolarmente sulla questione della quiete che la Suprema Corte S.U. con sentenza del 2013 n. 20571 ha posto a fondamento della sua decisione rilievi effettuati tramite strumenti fonometrici. Sarebbe interessante capire se anche per i rumori prodotti dai tanti condizionatori che appaiono nei cortili dei condomini, valga il medesimo trattamento, oppure se il rumore molesto si solo quello del vociare dei bambini che giocano.