Bonus babysitter? Diamoci un taglio!





Cronaca Bambina Si cancella il bonus “baby sitting o asilo nido". Il bonus che consentiva alle madri lavoratrici di pagare una persona per la cura del bebè o per la retta dell'asilo, rinunciando al congedo parentale o meglio il congedo "facoltativa".

600 euro per la baby sitter? Addio

Lo conferma anche l’Inps l’ente che eroga i bonus il contributo per baby sitter o asilo nido è stato cancellato per il 2019. Il contributo era stato introdotto in via sperimentale nel 2013, nel 2012 era stato annunciato come alternativa valida. Era stato sostenuto in un convegno sulle donne e il lavoro organizzato dall'associazione ParioDispare dove erano presenti tra le altre  l'allora deputato Rita Ghedini, l'On Beatrice Lorenzin (che ancora non era ministro) e da Emma Bonino.   

Bonus come funzionava?
La madre lavoratrice aveva la possibilità, al termine del congedo di maternità ed entro gli 11 mesi successivi, in alternativa al congedo parentale, ad un voucher per l'acquisto di servizi di baby sitting o per pagare la rete dei servizi per l'infanzia. (pubblici o privati accreditati) fino ad un massimo di sei mesi Questo per le dipendenti o le lavoratrici iscritte alla Gestione separata, mentre era di tre mesi per le autonome o le imprenditrici. 

Perché questo bonus?
Il Bonus babysitting era stato ideato prendendo spunto dal modello francese, modello  a cui nuovamente stiamo facendo riferimento(?), sopratutto per portare alla "luce" il lavoro di cura che molto spesso è sommerso. Oggi il Governo Giallo_verde aumenta il bonus nido classico e cancella questo.