Cronaca Bambina Sciopero nei nidi di Livorno lo proclamano Cgil e Uil. Mentre le educatrici scendono i piazza lanciano un appello anche i genitori per sostenere un servizio fondamentale per le famiglie. I motivi che hanno indotto lo sciopero? Riportiamo il comunicato dei sindacati.
Premessa
"I servizi educativi comunali sono il
mattone fondamentale della comunità: le famiglie hanno bisogno di
servizi efficienti, a costi accettabili e di elevata qualità educativa
in modo che i genitori possano andare a lavorare in tranquillità.Mantenere il servizio pubblico
garantisce queste condizioni e lo fa con contratti equi dal punto di
vista dei diritti e del salario".
Esternalizzare? No grazie!
Esternalizzare i servizi significa impoverire il territorio: ammesso che si riesca a riprodurre un'elevata qualità educativa sappiamo per certo che lo si fa a danno delle condizioni di lavoro e di salario delle educatrici e delle insegnanti delle strutture private.
Esternalizzare i servizi significa impoverire il territorio: ammesso che si riesca a riprodurre un'elevata qualità educativa sappiamo per certo che lo si fa a danno delle condizioni di lavoro e di salario delle educatrici e delle insegnanti delle strutture private.
Quanti nidi in città?
I servizi educativi comunali sono ancora numerosi, 16 strutture funzionanti che rispondono ai bisogni di migliaia di famiglie, ma sono già da ora a rischio di funzionamento: in questo momento.
I posti vacanti nell’organico sono 21, coperti con il ricorso al lavoro somministrato che dovrebbe, invece, garantire solo le sostituzioni.
I servizi educativi comunali sono ancora numerosi, 16 strutture funzionanti che rispondono ai bisogni di migliaia di famiglie, ma sono già da ora a rischio di funzionamento: in questo momento.
I posti vacanti nell’organico sono 21, coperti con il ricorso al lavoro somministrato che dovrebbe, invece, garantire solo le sostituzioni.
Il budget dell’appalto della
somministrazione è già finito da almeno due mesi, il risultato è che non
si sostituiscono le malattie, le aspettative e gli infortuni nemmeno
oltre i 30 giorni di assenza: c’è solo un minuscolo “pacchetto orario”
gestito direttamente dai gruppi di lavoro delle strutture che
centellinano le ore da sostituire per evitare di finire sotto il
“parametro di sicurezza”, 1 insegnante ogni 25 bambini per la scuola
materna e circa 1 educatrice ogni 8 bambini per il nido.
Scuola e scrificio
Le scuole comunali vanno avanti sul sacrificio personale delle educatrici e insegnanti che si impegnano a garantire i servizi pur essendo sotto organico e ricorrendo spesso e volentieri allo straordinario.
La politica è sorda
La politica in questi ultimi mesi
è stata completamente sorda alle rivendicazioni della categoria: dal 20
febbraio il settore è in stato d’agitazione!! Solo sotto la pressione
di uno sciopero già dichiarato nei giorni scorsi c’è stata una
convocazione, l’accordo proposto è stato rifiutato dall’assemblea delle
lavoratrici perchè non garantiva assunzioni immediate e miglioramento
del sistema delle sostituzioni.
Le richieste dei sindacati
Assunzioni in numero sufficiente da coprire l’organico a parametro, sia per il nido che per la scuola d’infanzia!!
Orario non frontale di 150 ore.
Rinnovo dell’appalto della somministrazione con budget sufficienti a garantire le sostituzioni.
Formazione che tenga conto della dignità e delle richieste delle insegnanti
Le richieste dei sindacati
Assunzioni in numero sufficiente da coprire l’organico a parametro, sia per il nido che per la scuola d’infanzia!!
Orario non frontale di 150 ore.
Rinnovo dell’appalto della somministrazione con budget sufficienti a garantire le sostituzioni.
Formazione che tenga conto della dignità e delle richieste delle insegnanti