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Cronaca Bambina. E’ successo ieri mattina al nido Pastrocchi e
Scarabocchi di Roma in zona Appio. Un bambino di dieci mesi, secondo le prime ricostruzioni, è morto nel sonno. Quando le operatrici hanno chiamato
i soccorsi non c’era più nulla da fare.
Il sonno
Il bambino ha iniziato
ad agitarsi durante il sonno. Una delle educatrice
avvicinandosi ha notato le labbra
cianotiche e ha chiamato immediatamente i soccorsi. Gli operatori del
118 giunti sul posto hanno tentato di rianimarlo ma per il piccolo non c'è stato nulla
da fare. Sul corpo non si sono riscontrati segni di violenza. Sulla
vicenda indagano i carabinieri.
La procedura prevede l'esame autoptico che si svolgerà all'istituto di medicina legale del Policlinico Tor Vergata, al più tardi entro domani. Dai primi risultati sarà possibile convalidare l'ipotesi di morte naturale, la prima avanzata dai medici.
La procedura prevede l'esame autoptico che si svolgerà all'istituto di medicina legale del Policlinico Tor Vergata, al più tardi entro domani. Dai primi risultati sarà possibile convalidare l'ipotesi di morte naturale, la prima avanzata dai medici.
L’educatrice che ha
soccorso il piccolo ha dichiarato al quotidiano Leggo
“Mi sono accorta io che c'era
qualcosa che non andava ho chiamato subito i soccorsi che sono stati
velocissimi. Purtroppo non c'è stato nulla da fare”.
Morte in culla?
L’ipotesi più accreditata è che si
tratti di una “morte in culla”. Morte su cui si sa ancora poco. La comunità scientifica ha
riconosciuto alcuni possibili fattori scatenanti che aumenterebbero i
fattori di rischio. In sintesi sappiamo che è meglio evitare
ambienti troppo caldi. Sappiamo che i gemelli e i figli di madri molto giovani sono più predisposti. L'uso di droga da parte
dei genitori è un fattore di rischi. E' sconsigliata la posizione prona (a pancia in giù) per il sonno dei bambini molto piccoli, sono infine sconsigliate manovre violente per interrompere il pianto.
Lutto al nido
Il lutto di un bambino è sempre una
tragedia difficilissima da affrontare e da assimilare. E’
importante però che in un ambiente educativo venga affrontata nei
termini con lucidità e nei modi più corretti. Come sempre in queste
tristissimi occasioni consiglio di leggere l’intervista
alla dottoressa Silvia Iaccarino con cui abbiamo affrontato
questo tema in occasioni passate.