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Cronaca Bambina Telecamere nei nidi? Stanziati i finanziamenti dovrà ancora passare del tempo prima che i sistemi di videosorveglianza si diffondano in tutti i nidi e le scuole d'infanzia. Oggi la vicesindaco di Bologna Marilena Pillati ha risposta ad un'interrogazione sul tema. Riportiamo l'articolata risposta che oltre a restituire confini e tempistiche, rispetto alla normativa, ribadisce in modo netto il pensiero politico su questi sistemi di "prevenzione".
Alcune premesse sulla normativa
"Prima di rispondere alla domanda, credo sia
bene richiamare ancora una volta che quello di cui si parla in questi
giorni è un emendamento a un decreto, come lei ha ricordato, il
cosiddetto sblocca cantieri, in fase di conversione in legge. Si tratta
di un emendamento che, non solo non
è stato ancora approvato, ma soprattutto, ed è questa la cosa più
importante, un emendamento i cui contenuti attengono esclusivamente allo
stanziamento di risorse per l'installazione di sistemi di
videosorveglianza nei servizi per l'infanzia e nelle scuole d'infanzia,
nonché nelle strutture che ospitano anziani e disabili. Lo stesso
emendamento rinvia a un successivo provvedimento le modalità di
attuazione degli interventi. Non vi è, dunque, alcuna norma che al
momento stabilisca l'obbligo di installazione di telecamere nei nidi o
nelle scuole d'infanzia. Esistono peraltro ancora molti profili oggetto
di approfondimento, come si può leggere nei commenti alla proposta di
emendamento, come quelli legati al tema delicato della protezione dei
dati personali".
In merito della questione
"Ho già avuto modo di dire in
altre occasioni che il tema della protezione dei
minori da maltrattamenti e abusi è un tema molto serio che merita
certamente tutta la nostra attenzione, ma la cui complessità non può
certo essere affrontata e risolta con l'installazione di sistemi di
videosorveglianza nei servizi educativi e nelle scuole. Gli strumenti di
cui ci si deve dotare sono altri, perché una questione così importante e
complessa richiede azioni articolate, incentrate sulle persone, sulla
loro formazione continua, compresa quella specifica su questi temi, ma
anche su forme di supporto a chi lavora in questi contesti molto
importanti, delicati e talvolta anche molto difficili. L'investimento
sulle persone agisce sulla prevenzione e mira a creare una risposta di
sistema, rafforzando i gruppi di lavoro, rendendoli consapevoli del
problema, insegnando loro a riconoscere e a controllare i rischi. Le
persone devono essere coinvolte, responsabilizzate e sempre più
consapevoli delle criticità che si incontrano in
questo tipo di professione. Questo crediamo debba essere l'investimento
da fare con continuità in tutti i contesti educativi e di cura che sono
incentrati sul lavoro delle persone e questo è quello che ha fatto da
sempre l'Amministrazione comunale".
Le telecamere
"L'installazione delle telecamere va, invece, in tutt'altra direzione e ciò che è più grave e mi preoccupa è che il ricorso alla videosorveglianza rischia di deresponsabilizzare le persone, di creare nuove forme di stress legate al pensiero di ciò che le immagini restituiscono del proprio lavoro educativo e, soprattutto, mette in discussione il patto educativo con le famiglie che si basa su un rapporto di fiducia. Senza un rapporto di fiducia può esistere un lavoro educativo? Qualcuno crede davvero che il tema possa essere affrontato installando telecamere in tutte le sezioni dei nidi e nelle aule delle scuole d'infanzia? E il passo successivo quale dovrebbe essere? Installarle in ogni angolo, nei corridoi, nei saloni, nelle aree esterne? E rispetto ai deprecabili abusi e maltrattamenti nei contesti familiari?"
"L'installazione delle telecamere va, invece, in tutt'altra direzione e ciò che è più grave e mi preoccupa è che il ricorso alla videosorveglianza rischia di deresponsabilizzare le persone, di creare nuove forme di stress legate al pensiero di ciò che le immagini restituiscono del proprio lavoro educativo e, soprattutto, mette in discussione il patto educativo con le famiglie che si basa su un rapporto di fiducia. Senza un rapporto di fiducia può esistere un lavoro educativo? Qualcuno crede davvero che il tema possa essere affrontato installando telecamere in tutte le sezioni dei nidi e nelle aule delle scuole d'infanzia? E il passo successivo quale dovrebbe essere? Installarle in ogni angolo, nei corridoi, nei saloni, nelle aree esterne? E rispetto ai deprecabili abusi e maltrattamenti nei contesti familiari?"
Un approccio sbagliato
"Non
credo si possa affrontare in questo modo un tema così delicato e
importante come la tutela dei minori. Preferirei davvero investire le
risorse di cui si propone lo stanziamento nello sblocca cantieri su
altro, per esempio sulla manutenzione delle strutture e sulla loro
qualificazione, perché resto sempre più convinta che dobbiamo continuare
a impegnarci sugli strumenti di prevenzione, sulla professionalità del
personale che opera nei servizi educativi che è la più efficace garanzia
per la sicurezza dei nostri bambini".