La qualità dei nidi é la qualità del lavoro.


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Pensieri e Parola La frequentazione di un BUON nido ha ripercussioni straordinarie nelle vite dei bambini e delle loro famiglie. Ce lo dicono con parole diverse tanti studi. Ma cosa si intende per servizio di qualità? Come si può garantire la qualità educativa senza una qualità del lavoro? Alcune testimonianze di educatrici ci restituiscono una situazione complessa e difficile.


Proposte di lavoro

Dopo il colloquio in cui si richiedevano titoli di studio, laurea, esperienza regressa, elasticità per gli orari e attitudine allo stress, all’educatrice con dieci anni di esperienza vengono propongo per otto ore di lavoro continuativo meno di mille euro mensili.  “Spesso lavoro da sola perché la titolare della struttura, anche lei educatrice, dovendo fare altro, mi lascia sola a gestire 15 bambini anche durante l’inserimento”.


Le eterne precarie

Le precarie passano agosto e settembre attaccate al telefono aspettando una chiamata. Sperano che questa volta sia annuale, così che almeno per una volta possano accompagnare i bambini alla fine di un anno educativo. “Anni di precariato ti fanno sentire demotivata anche perché ti vedi superare da colleghe tutt’altro che preparate o entusiaste del lavoro”. Le precarie sono tante in Italia sia nei nidi che nelle scuole. Girano da un nido all’altro e vedono di tutto un po'. Ma tacciono anche quando osservano modi di lavorare poco corretti. Sempre ricattabili e sempre più frustrate. 


Tra leggi e realtà

Le leggi ci impongono e descrivono servizi educativi e scuole molto diverse. Personale preparato, con stipendi decorosi, con turnazioni e compresenze continue per non sconfinare in situazioni non solo qualitativamente povere ma, a volte, poco sicure. Tra nido e nido ci sono enormi differenze che non dipendono sempre e solo dalla titolarità del servizio come qualcuno è portato a credere.


Tra pubblico e privato

La torta non si divide equamente tra pubblico buono e privato cattivo. Sebbene i contratti peggiori si concentrano nei servizi privati è anche vero che in questi ultimi anni, per questioni di risparmio abbiamo assistito ad un’erosione della qualità continua.  Spostamenti di educatrici, qua e là, a seconda delle necessità delle scuole, l'assunzione di vigili (con diploma magistrale e’) per aumentate il personale senza spendere di più... Abbiamo descritto nidi e scuole dove i bambini sono raggruppati in un’unica sezione per non pagare la supplente... Ora il problema, che andrebbe affrontato con energia, è grande ed è urgente. Una domanda, tra le molte possibili, è: Ma come si può credere le telecamere possano monitorare tutte queste difficili situazioni? Possono garantire sicurezza, serenità e qualità?

 

 

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