L'importanza dell'ascolto dal nido alla scuola

 

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Parola a... Oggi incontro Silvia Palombo, una mamma del collettivo GeRoNiMa (Genitori Roma Nidi e Materne). Da lei faccio raccontare il forum Infanzia Bene Comune, un incontro pubblico che si è svolto ieri a Roma. E come sempre il punto di vista dei genitori è molto interessante perché ci pone di fronte a problemi pratici con estrema lucidità.


Com'è andata ieri il forum?
Ci aspettavamo più partecipazione, di solito ai nostri eventi c'è maggior affluenza. Se nemmeno in questa situazione così difficile si interviene, si partecipa non so davvero cosa potrà creare attenzione.

Qual'era lo scopo dell'incontro?
Creare alleanze, avere un momento di ascolto, di confronto. Noi genitori, ne siamo consapevoli, non abbiamo la verità in tasca... vorremmo poterci confrontarci sui problemi e capire come affrontarli insieme.

Chi dovrebbe ascoltarvi?
Intanto è bene precisare che tutti i diretti interessati  dovrebbero mettersi in ascolto...Troppo spesso chi vive i servizi tutti i giorni trova difficile, se non impossibile, comunicare con la parte amministrativa e politica. 

C'è stato abbastanza di recente un percorso partecipato sul tema?
Intendo un vero percorso d'ascolto vero non nominale e di facciata.

Quindi il maggior auspicio è creare un ascolto per...?
Per costruire delle soluzioni ai tanti troppi problemi che i  servizi stanno vivendo e che ormai tutti conoscono.

Qual'è attualmente il problema dei problemi?
L'accesso alle strutture. Ormai è evidente che il sistema di accesso, a partire dal bando, andrebbe rivisto. 

Come andrebbe cambiato?
L'idea l'abbiamo in agenda da un po' di tempo. Si dovrebbero cambiare  gli orari. Oggi gli orari rigidi e fissi non sono più attuali, non rispecchia più le esigenze dei genitori. Attrae poco.

E poi?
Rivedere i costi delle rette. Sappiamo che Roma non ha rette altissime rispetto al contesto nazionale ma una retta da 490 Euro anche per un isee pari o superiore a 45mila annue, è troppo e ancor di più sono 100 euro per isee  di 9mila euro!  

L'ultimo punto per rendere più accessibile il nido? 
Riordinare le strutture sul territorio. Oggi ci sono zone di Roma dove non ci sono nidi, altre, dove ce ne sono troppi. Forse sarebbe necessario chiudere alcune strutture per aprirle in quartieri dove non ce ne sono. 

Altro?
Ci sarebbe molto da dire, ma un altro bel passo avanti sarebbe portare più formazione a tutti quelli che frequentano e gestiscono i servizi.

Anche i genitori andrebbero formati?
I genitori potrebbero trovare già tanta formazione se si ripristinassero i momenti di partecipazione che un tempo esistevano, quando mamma e papà erano al nido per incontrare pedagogisti, pediatri... Sono certa che se si migliorasse la comunicazione, il dialogo, tra le parti ci sarebbe molta più partecipazione di quella che c'è oggi. 

Ci sono stati interventi particolarmente significativi?
Uno mi ha colpito in particolare. E' stato un intervento di una poses che ha raccontato la sua esperienza svolta quasi in vent'anni  di attività.

Cosa ha raccontato?
Quanto il suo lavoro sia cambiato, quanto si sia burocratizzato nel tempo e quanto la parte pedagogica si sia ridotta. Ha descritto il suo come un lavoro praticamente impossibile, troppe strutture da gestire, troppo carico di lavoro da svolgere. Quello che è emerso dal suo racconta è stata tanta frustrazione.

Sono emersi altri temi?
Si, la sicurezza nelle strutture. Strutture difficili da controllare e monitorare e che avrebbero bisogno di manutenzione e ristrutturazione. Al nido e all'infanzia, lo sappiamo bene, gli spazi sono educativi. Trovarsi in una struttura dove per motivi di sicurezza non si può accedere a tutti gli spazi, diventa difficile.


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