Cinquant'anni di asili nido A Bologna iniziano i festeggiamenti!


 
Cronaca Bambina 
Sabato 9 novembre Bologna inizieranno le celebrazioni per festeggiare  cinquant'anni di storia degli asili nido. Un compleanno che si celebrerà con diverse iniziative, in diversi momenti, sparpagliati in città. Sabato il sindaco Virginio Merola consegnerà alla "Mamma di tutti i nidi", Adriana Lodi, il Nettuno d'Oro. Il più prestigioso premio destinato ai  cittadini che si sono distinti per iniziative di particolare valore. Vediamo insieme gli eventi in calendario, ripercorrendo un po' di storia. 

Gli antenati del nido comunale

Era il nove novembre del 1969 quando Adriana Lodi, allora assessore del comune di Bologna, avviò il primo asilo nido comunale. In Italia c'erano già degli asili ma si trattava di altre realtà, molto più semplici e meno attente ai bisogni dei bambini. Tra i più celebri ricordiamo l'asilo Olivetti a Ivrea, o il nido della Ducati. C'erano poi altri asili a gestione statale, erano gli ONMI (Opera  nazionale maternità italiana). 

Il primo asilo pubblico nato da un privato
Adriana Lodi, allora unico assessore donna nella sfavillante giunta Fanti, riesce ad avviare il primo nido che funziona così tanto bene, che nel giro di poco tempo inaugura una nuova stagione di servizi destinati a cambiare tante cose. I nidi comunali  erano completamente diversi da quelli già in essere. Il nido Patini apre come luogo di cura e di benessere dei bambini, e come sostegno per le donne Le due esigenze non erano in conflitto ma venivano portate avanti insieme. Bologna apre il primo nido a gestione pubblica grazie ai finanziamenti di un privato: l'industriale Patini. E il nido nasce, per volere dello stesso Patini, in uno dei quartieri più popolosi e popolari della città: la Bolognina. Cosa vuole in cambio il ricco finanziatore? Che l'asilo porti il nome dei genitori, così com'è tutt'oggi.

I nidi aperti da Adriana Lodi

Adriana Lodi  in poco tempo avvia 4 nuovi nidi, prima di essere "chiamata" in parlamento. La città di Modena, qualche mese dopo, segue l'esempio e apre un suo nido pubblico. Dall'Emilia si diffonde in giro per l'Italia un grandissimo fermento e una grandissima  attenzione nei confronti di questi nuovi servizi, che in poco tempo, avrebbero spazzato via e per sempre gli Onmi  e da lì a due anni sarebbero stati normati in una legge nazionale: la legge 1044.  

Da Bologna all'Italia  
I nidi si sono espansi a Bologna in pochissimo tempo. In sei anni dal 1969 al 1975 in città si sono aperti 26 nuovi nidi e in tutto ne contavano 35 (nove erano ex onmi). Una cifra da capogiro! Oggi a Bologna i nidi comunali sono 49, che sommati ai nidi convenzionati e privati diventano 85. Intanto nel 1071 veniva approvata la legge 1044 che assorbiva tre diverse proposte di legge. Tutti (sopratutto le donne) chiedevano nuovi asili nido per i bimbi. In particolare i sindacati Cgil, csil, Uil e ll'UDI (Unione della Donne italiane) lottarono per i nuovi istituti. La legge fu poi  supportata e portata avanti dalle compagne comuniste. A lavorarono al testo di legge era quasi tutte donne Emiliano Romagnole, perché, come ricorda sempre Adriana Lodi "Noi che avevamo visto come funzionavano bene i nidi, ci spendevamo molto per l'approvazione della legge". 

Non solo nidi

Ma sabato nove novembre, come scrivevamo all'inizio, non si festeggiano solo i nidi o la grande politica di Adriana Lodi, (che ricorderemo a più riprese nel nostro blog con diversi interventi) sabato si celebrano anche i trent'anni dei centri genitori (su cui torneremo presto). Dopo la consegna del Nettuno d’Oro alla Lodi, nella sede dell’adiacente nido Patini, verrà inaugurata la Mostra fotografica itinerante "Cinquant'anni di nido e trenta dei centri per bambini e famiglie a Bologna". (Nel 1989 con Grosso Tasso e Zucchero Filato inizia l’esperienza dei centri per bambini e famiglie). In occasione di questi importanti compleanni, 50 e 30 anni, il Comune di Bologna attraverso un ricco cartellone di iniziative di festa, mostre, momenti di studio e riflessione, offre alla città un’occasione unica per ripercorrere le tappe fondamentali della memoria collettiva dei servizi per l’infanzia cittadini, i principali traguardi raggiunti e i progetti realizzati.   



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