Laura Branca racconta Adriana Lodi: una maestra di buona politica e di buona vita


Adriana Lodi


 
Di Laura Branca
Conosco e frequento Adriana Lodi da più di dieci anni, ho vissuto con lei tanti momenti quotidiani: abbiamo fatto lunghe conversazioni, abbiamo visto insieme delle mostre, condiviso dei pasti e ci siamo fatte tante risate. Adriana per me è un'amica e una maestra. Una maestra di buona politica e di buona vita.  Vorrei oggi ricordare tre momenti significativi che ho vissuto con lei e che credo restituiranno un'istantanea della donna e della politica Adriana Lodi, due facce inscindibili della stessa personalità. 



L'incontro tra la politica e un genitore

Era il 2008 quando il nido che frequentavo a Bologna con la mia bambina stava rischiando la chiusura. Noi genitori ci siamo organizzati rapidamente per contrastare questa minaccia, che non avrebbe danneggiato solo noi, ma anche le generazioni future. Il nido Coccheri era, ed è ancora oggi, un punto di riferimento per molte famiglie: valeva davvero la pena lottare per salvaguardarlo. A quel tempo il Coccheri è stata la mia ancora di salvezza, il luogo dove tutte le mattine poteva lasciare Cecilia alle cure di educatrici e collaboratrici esperte, brave, stimolanti, persone di cui mi fidavo tantissimo... Tra le molte attività che organizzammo, ad un certo punto, proposi di fare un dibattito sul tema "asilo nido". Così con un po' di sfacciataggine chiamai Adriana Lodi per chiedere la sua partecipazione. Ero quasi certa che non avrebbe acconsentito.  Lei deputato di spicco ormai in pensione, perché avrebbe dovuto venire ad un dibattito di genitori? E invece con mia grandissima sorpresa mi invitò ad andare a  casa sua per parlarne... Ero stupita! La conobbi così.  Un mattino di fine ottobre alla stazione di Ozzano Emilia quando con la utilitaria, che guidava con un piglio sportivo, mi venne a prendere al treno per portarmi a casa sua per un caffè e due chiacchiere sul Coccheri. Non potrò mai scordarmi quell'incontro:  noi due circondate da libri, ritagli di giornali, tra tante telefonate... mentre ci conoscevamo. 

Adriana al nido Coccheri 

Subito dopo il dibattito, noi genitori organizzammo diversi un evento sempre al Coccheri. Lavorammo molto con le educatrici, il personale collaboratore e la pedagogista  di quartiere per creare un momento di festa e attenzione pubblica al nido. Ci furono tantissimi bambini, tantissimi genitori, tantissime educatrici. Il nido fu preso letteralmente d'assalto. La maggior parte delle persone era lì quel giorno per conoscerla, incontrarla e stringere la mano alla "mamma dei nidi", dirle semplicemente "Grazie!"  Le educatrici le fecero un omaggio e lei con estrema semplicità raccontò la storia del  Coccheri che aprì inizialmente nell'attico di un palazzo del quartiere, un progetto innovativo anche oggi a ben pensarci. Una possibilità per i bambini di avere un giardino pensile dove giocare e osservare la città dall'alto...Non mi era mai capitato di vedere da parte dei cittadini tanta felicità, tanto interesse, tanta sincera stima, nell'incontrare una politica. E' un momneto che mi è rimasta nel cuore e che anche lei ricorda con tanto piacere.      


L'incontro al comune 

Quest'estate ho accompagnato Adriana a Palazzo D'Acursio per un incontro con la vicesindaco Marilena Pillati e la consigliera Simona Lembi . Entrare a Palazzo con lei è stata un'esperienza unica. Per Adriana un tuffo nel passato, per me un tuffo nella storia. Tra i tanti ricordi affiorati in quel momento mi fa piacere scriverne uno che coinvolge il sindaco Giuseppe Dozza. Adriana prima di diventare assessore fu consigliera e dopo circa un anno, in cui andava in consiglio per imparare e ascoltare, fece il suo primo intervento. L'intervento riguardava l'orario dei supermercati. Fu un intervento che già faceva intuire il suo valore politico, ha argomentato facendo riferimento al lavoro delle donne, il lavoro dei negozianti e l'avanzata di giganti della distribuzione come la Standa. Ma lei non ha ricordato tanto il tema che ha portato in consiglio, ha ricordato la paura che aveva di non far abbastanza bene... e poi il biglietto, che ancora oggi conserva, di Giuseppe Dozza. Dopo averla ascoltata il sindaco le ha fatto recapitare un piccolo foglio con scritto: Molto bene! G. Questa è l'Adriana che conosco io, una donna in carne e ossa, con paure, dubbi, slanci di generosità e tanta fantasia. Insomma una donna e una politica dal cuore davvero grande.