I bambini NON rimangono indietro!


Cronaca Bambina 
In questi giorni sospesi e lenti in cui siamo costretti in casa sono tante le tensioni che emergono. Oltre alle paure straordinarie rispetto alla pandemia che sta infuriando affiorano anche tante paure (tipiche) della nostra società e che teoricamente non dovrebbero appartenere a chi si occupa di educazione e pedagogia. Una di queste paure è la paura che i bambini possano senza scuola "rimanere indietro". Oltre a genitori, maestre e professori, si accodano anche tante educatrici (di nido) che sui social denunciano "i bambini stanno "perdendo" rimangono indietro rispetto al lavoro eseguito da Settembre per causa della situazione " E c'è anche chi  chiede  consigli: "Come fare per rimanere vicini ai bambini? Come continuare ad "insegnare" loro?



I bambini non rimangono indietro: i bambini apprendono


Mentre (noi adulti) creiamo dei problemi inesistenti (in una situazione dove i problemi ci sono e sono ben altri) dovremmo fermarci un momento per riscoprire (evidentemente ce n'è bisogno) che i bambini hanno una grande e incredibile capacità: quella di imparare da qualunque situazione, anche dalle più tragiche e impreviste. Ricordo ancora una volta che le mie figlie e le loro amiche si erano messe a giocare con un escremento di cane, facendo intorno ad esso un girotondo di saluto... Forse è anche utile  ricordare che i bambini nei primi tre anni di vita: imparano a parlare, camminare, muovere con abilità le mani, saltare, trattenere gli sfinteri, relazionarsi con il mondo... E quanta determinazione impiegano per affrontare tutto questo nuovo sapere!       

Tempi di rallentamento e lontananza 

Se è vero che chiusi in casa i bambini sono privati di tante esperienze che potrebbero fare al nido, o all'aria aperta, è anche vero che questa situazione straordinaria, può essere utile per imparare altro ad esempio stare in casa con mamma, papà, la sorella (o il fratello) il gatto, il cane... E per voi professionisti dell'educazione potrebbe essere un momento prezioso per le distanze dalle abitudini e dalle consuete certezze (ne abbiamo tutti!) e osservare le paure con calma.

Anche a casa i bambini stanno "lavorando"

Maria Montessori ci ha insegnato che "Il più grande segno di successo per un insegnante… è poter dire: i bambini stanno lavorando come se io non esistessi". C'è altro da aggiungere? in questi giorni di lontananza rielaborano ciò che hanno appreso e sperimenteranno cose nuove. Non saranno le "video lezioni" (o affini) a non "lasciarli indietro"... Loro sono molto più competenti di quello che le nostre paure suggeriscono e in sarà il lavoro costruito nel tempo, da settembre per l'appunto,  che non solo non sarà perso ma darà i suoi frutti.   

Per educatrici (in ansia) e pedagogisti  

Ho infilato, una di seguito all'altra, molte ovvietà, lo so, ma a questo punto volto pagina e do un ultimo suggerimento. Mentre aspettiamo di vedere cosa succederà consiglio, a educatori e maestre affaccendati a pensare "come NON rimanere indietro", di spendere il tempo in una lettura che va sempre bene: Leggete "La pedagogia della lumaca" di Gianfranco Zavalloni il pedagogista che con delicatezza, buon senso e fermezza ci spiega l'importante dell'ozio. L'ozio questo sconosciuto, Zavalloni lo  classifica come un  diritto dei bambini. Il diritto a trascorre tempo non programmato dagli adulti. Ne abbiamo tutti un gran bisogno!


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