E se invece di cambiare i servizi educativi ripensassimo alle famiglie?


Pensieri e Parole

Perché stiamo progettando la riapertura dei centri estivi, dei nidi e delle scuole?  Per portar fuori i bambini da casa? Per favorire la loro socialità? Per dare un pasto a chi non può permetterselo? Per favorire 1 milione di famiglie che vivono in povertà? Per dare risposta ai genitori che tornano al lavoro?

Probabilmente per dar risposta a tutto questo e molto altro ancora, la chiusura dei servizi dedicati ai bambini, più della scuola, ha messo in evidenza un grande, grande problema: la famiglia è sola e nuda!

La piccola società

La famiglia è una piccola società ed è stata il nostro punto di riferimento per la più allargata società per molto tempo. Ed oggi è decisamente in crisi.
La famiglia è in crisi e lo è da tanto tempo la pandemia ha solo accentuato e messo in evidenza la sua crisi. Le famiglie vivono, o meglio sopravvivono, sotto il peso di tante fatiche per la mancanze di aiuti e di sostegni e trasformazioni culturali che l'hanno portata alla solitudine, all'isolamento e alla scomposizione. La piccola società è sempre più frammentata e ha sempre più bisogno di sostegno.

Servizi educativi e scuola a tempo pieno

Dal 1975 in avanti abbiamo stabilito che la famiglia è una piccola società fondata sulla parità dei diritti e dei doveri di entrambi i genitori. Un bellissimo passaggio dei diritti civili.  Ma questo sistema democratico e aperto è ancora "giovane" e si deve assestare. 
Ora che entrambi i genitori mamma e papà, vanno a lavorare, ora che i nonni continuano a lavorare, abbiamo pensato di poter rispondere a tutto con nidi e scuole a tempo pieno. 
E invece guarda un po', non funziona. Perché nel frattempo abbiamo tolto anche tante tutele e diritti ai lavoratori.
I nidi e le scuole a tempo pieno non sono stati mai abbastanza, hanno a loro volta (sopratutto le scuole) tante difficoltà a svolgere le loro funzioni e comunque in ogni caso da sole, senza altri sostegni, non nidi e scuole non possono rispondere a tutto.
Il problema è davvero complesso e va scomposto.

Altre soluzioni

Ora che la fase della prima emergenza è passata, per trovare soluzioni utili, per capire cosa cambiare perché la famiglia esca più forte e salda di prima, dovremmo cambiare anche e sopratutto il lavoro: per modalità, per contratti, per orari, per tutele... 
Dovremmo affiancare gli altri sostegni a quelli già esistenti. Sostegni che possano rendere la famiglia più indipendente e sicura non dipendente e frustrata.
A quali altri servizi sto pensando? Ai centri sociali, centri anziani, consultori, centri di salute mentale (che dopo la gravidanza dovrebbe essere diffusa e garantita ai più!)  e magari aprire centri famiglia dove si possano creare condizioni di auto-sostegno tra figli e figli, genitori e figli, genitori e genitori... 

Soluzioni collettive

Sono tante le cose che si potrebbe fare in modo collettivo per non lasciare sola la famiglia. Perché mettere al centro il bambino, o la mamma, o l'anziano, significa escludere e isolare di nuovo: mettere al centro la famiglia, anzi le famiglie,  sarebbe molto più funzionale!