La grande crisi dei nidi romani: tra chiusure e mancata sicurezza


Cronaca Bambina 
Ma quante mezze verità dovremmo ancora sentirci raccontare prima di dire che i nidi e le scuole d'infanzia non lavorano in sicurezza? Il fatto è che sulla carta le regole garantiscono un buon margine di sicurezza,  ma nei fatti le regole (scritte e definite dalle istituzioni) non sono rispettate per mancanza di personale, per questioni di economie, per impossibilità organizzativa. Un esempio sono le "bolle"  immaginate per contenere la circolazione del virus sono, ad oggi, una fantasia.  A Roma la questione è esplosa con estrema chiarezza: quanto tempo trascorrerà prima che la faccenda non venga a galla anche in altre città?


Roma protesta dei sindacati: ai nidi manca la sicurezza

Ieri si è svolta a Roma una manifestazione di protesta consumata a distanza di sicurezza e fuori dall'orario dei servizi, per non aggiungere maggiori disagi alla famiglie romane già abbastanza in difficoltà in questo momento. La denuncia è partita finalmente senza giri di parole: "la sicurezza nei nidi e nell'infanzia non è garantita".
 
Il sistema e le chiusure 
 
Il sistema 06 a Roma Capitolina conta circa 500 strutture e accoglie 48 mila famiglie. Da settembre ad oggi, dati riportati dal Corriere della Sera, hanno chiuso 7 nidi e scuole, 14 bolle e 67 sezioni.
 
I sindacati della Fp di Cgil, Cisl, Uil dichiarano

"Nella fase di picco dell’epidemia e dei contagi, le rassicurazioni ufficiali di Roma Capitale si scontrano con la realtà. Torneremo in piazza e porteremo con noi le famiglie(...) Sostituzioni di personale che non coprono l’intera turnazione, il sistema delle classi bolla che non funziona, lavoratori che si spostano tra le strutture e la mancata copertura dell’orario scolastico per i bambini diversamente abili, sono solo gli esempi più evidenti del caos organizzativo e della mancanza di indirizzo politico cui sono lasciate le scuole di Roma Capitale. A cui si aggiungono le carenze sulla sicurezza, dai Dp alla formazione del personale alla definizione dei referenti Covid”

 
La sicurezza è una chimera 
In questo momento non è possibile garantire sicurezza. E questo è un punto poco discutibile. Ma se si crea un sistema per contenere i contagi, ad esempio le bolle, e poi il personale viene spostato da una bolla a all'altra, da una struttura all'altra, allora c'è da chiedersi cosa significa pianificare procedure per NON rispettarle? 

Un sistema di sole chiacchiere 

Creare un  sistema, annunciare un sistema per garanzia (come si può) la salute dei cittadini e la serenità dei genitori e poi "finire sui giornali" perché il sistema non è  rispettato, non crea solo contagio e panico in questo momento. (Un momento già doloroso, delicato e faticoso). Pianificare procedute e poi scavalcarle crea sfiducia nel sistema delle istituzioni e nel sistema 06 da qui al futuro. Una diffidenza già grande che apre la strada a futuri scenari inquietanti.

Sempre a Roma

Ma a Roma i tantissimi nodi che sono da anni gravissimi stanno venendo tutti insieme al pettine. Alle lotte sindacali per la sicurezza, si aggiunge l'ultimatum  dei nidi in convenzione che, tanto per dare dei numeri, accolgono circa 5 mila bambini. Loro gridano e giustamente "O ci pagate o noi chiudiamo!" E danno una data: il 2 novembre.  I servizi in convenzione sono da tempo in protesta perché non sono stati pagati dal comune e non hanno ancora firmato il nuovo contratto che di solito si suggella a fine agosto, inizio settembre. 
 
Onda Gialla associazione dei nidi in convenzione dichiara
"Nessuna prospettiva di incasso in tempi brevi rendono insostenibile la gestione dei servizi educativi in convenzione con Roma Capitale che ancora aspettano le liquidazioni dello scorso anno educativo(...) I gestori stanno raschiando il fondo di un barile ormai vuoto. Non incassando nulla da mesi e sostenendo spese che la crisi covid 19 ha aumentato considerevolmente, sono costretti a ridurre il servizio per tentare di non fallire".
 
 
Informati: Mamma portami al nido!