Estate finalmente!


 


 

Crescere in Città

Da quando sono mamma, la pianificazione dell’estate è un file excel in cui riportiamo per ogni giorno da giugno a metà settembre dove saranno i bambini e chi se ne occuperà.

Quello che in passato era il periodo più spensierato e divertente dell’anno si trasforma in un puzzle ad incastri che è fonte di ansia e tensione.

Sono 14 settimane, oltre 3 mesi e mezzo, nei quali ogni famiglia è chiamata ad una funambolica organizzazione che le permetta di arrivare (viva) alla ripresa delle scuole. Quando la prima maestra del mio primo figlio mi augurò sorridente Buone vacanze io mentalmente feci il conto di quanto tempo mancava alle mie due sospirate settimane di ferie e realizzai per la prima volta la portata della questione.  

Da studentessa figlia di insegnanti non me ne ero mai resa conto. Da lavoratrice senza figli non me ne ero mai preoccupata. Da quel giorno invece ogni anno lo stesso scoramento, la stessa rabbia e la stessa  ansia tornano inesorabilmente a galla. Quest’anno sinceramente mi ero quasi illusa.

Il prolungamento dell'apertura... annunciata

Dopo l’anno di Covid, il lock down, la DAD, la DDI, le quarantene e tutto ciò che abbiamo drammaticamente vissuto da febbraio 2020 in poi, quando il Presidente Draghi aveva comunicato alla stampa che stava riflettendo su un prolungamento dell’apertura delle scuole fino al 30 giugno, avevo pensato Ci siamo! Finalmente qualcuno ci prova”. 

Era febbraio, il nuovo governo si era appena insediato, gli Italiani aspettavano qualcuno che li salvasse.

Sono bastati un paio di incontri con i sindacati di categoria per far tramontare questa ipotesi, con le più alte giustificazioni (la scuola non si è mai fermata, la scuola ha altri problemi, a giugno ci sono gli esami, ecc).

Il prolungamento si è trasformato nel progetto Piano scuola estate 2021. Un ponte per il nuovo inizio” in cui ho trovato tante ottime premesse, 520 milioni di euro, ma nulla di realmente vincolante. Viva l’autonomia scolastica.

Aperture: tra nidi e scuole

Da mamma mi permetto fare un semplice confronto tra i periodi di apertura delle scuole di diverso grado.

A Bologna i nidi di infanzia (per questo ragionamento non ritengo sia rilevante il fatto che siano servizi educativi, non scuole) aprono il 7 settembre e chiudono il 30 giugno. E’ previsto poi il prolungamento estivo per le prime 3 settimane di luglio, che si chiama “servizio indispensabile”, perché indispensabile lo è realmente per le famiglie.

Lode al Comune che lo organizza e alle educatrici che lo rendono possibile.

A partire dai 3 anni la scuola d’infanzia termina il 30 giugno, e a luglio non è più ritenuta “indispensabile”.

Dai 6 anni in poi scattano le famose 14 settimane di “vacanza”, ovvero di assenza, assenza dello Stato e delle istituzioni nei confronti delle famiglie. Tanto per cambiare.

Io tuttavia vivo in una Regione in cui l’infanzia è (ancora) tutelata e dove il tema conciliazione lavoro-famiglia è quanto meno sui tavoli delle istituzioni. E qui arrivo ai centri estivi.

Sono diventata un’esperta

Un’esperta di centri estivi comunali, perché la prima cosa che ho imparato è che ci sono i centri estivi vip: quelli in inglese, quelli del la scuola calcio o basket di grido, quelli in collina… e poi quelli comunali a prezzo calmierato (ci sono anche i centri estivi parrocchiali che apprezziamo molto...magari ne parleremo in un altro post).

Sui centri estivi ho il mio giro di informatori (le infinite “mamme di ...  ” salvate nella mia rubrica telefonica) con cui da fine aprile in poi ci scambiamo “soffiate” e indiscrezioni. Quest’anno però le informazioni non arrivavano. O meglio: l’ufficio stampa di Comune e Regione pubblicavano a più riprese comunicati sulle risorse da destinare ai centri estivi, ma fino al 26 maggio sera non è stato disponibile un semplice elenco di centri estivi con i periodi di copertura del servizio. 

Si aprono le iscrizioni 

Le iscrizioni si sono aperte il 27 maggio a mezzanotte, 10 giorni prima dell’ultima campanella a scuola, 4 ore dopo la pubblicazione degli elenchi.

E così, per tante famiglie bolognesi, la sera del 26 maggio è diventata la lunga maratona dei centri estivi”, un percorso a ostacoli e a cronometro per far combaciare ferie, centri estivi (raggiungibili, nel periodo giusto e per la fascia di età giusta), disponibilità di nonni, baby sitter e/o aiuti vari.

Il “progetto educativo”, la condivisione degli obiettivi delle varie proposte non sono state prese in considerazione: non ce ne è stato tempo ne’ modo. Quasi a sottolineare che alla fine il centro estivo è un grande parcheggio dove lasciare i figli, e in più te lo pagano in parte Comune e Regione….non è che poi si può pretendere altro…

Per quanto riguarda il progetto Scuole aperte, poi, alla richiesta di informazioni è seguita una comunicazione che iniziava così

Care Famiglie, alla luce delle richieste di informazioni circa le attività di Scuole Aperte, esse non figurano ancora sul modulo di iscrizione inviato ieri poiché attualmente ancora in fase di definizione. Possiamo tuttavia anticiparvi gli ambiti in cui verranno organizzate le attività: (segue elenco di possibili laboratori) (...) Gli orari saranno indicativamente dalle 8.30 alle 13 con possibilità di prolungamento al pomeriggio in caso di visite esterne alla scuola.”

Insomma, vi facciamo il favore di tenervi i figli, che altro volete?

Nella lunga sera del 26 maggio non è mancato il colpo di scena, perché il file dei centri estivi del quartiere San Donato/San Vitale disponibile inizialmente era corrotto e diversi centri estivi risultavano mancanti. Il problema è stato risolto intorno alle 22, grazie al caricamento del file aggiornato. A mezzanotte, come facilmente prevedibile, il sistema è andato per qualche minuto in tilt per l’alto numero di accessi, poi pian piano tutto si è risolto, e abbiamo tutti diligentemente digitato per un numero di volte pari almeno al numero dei figli gli estremi del documento di identità, il nostro luogo di lavoro, i nostri codici fiscali ecc.

(Carissimi di Scuole online, adoro il vostro efficientissimo portale, ma vi volevo chiedere se possibile di memorizzare alcuni dati, per esempio i miei figli hanno lo stesso codice fiscale da quando sono nati e direi che non dovrebbe essere difficile per voi cervelloni dell’informatica fare un semplice collegamento che mi eviti di ridigitarlo ogni volta che li iscrivo a scuola, alla mensa, ai centri estivi o quando presento l’ISEE. Grazie).

Io all’1.30 avevo finito di inviare le domande per i periodi di cui ero certa e avevo preparato in bozza le domande che richiedevano alcune verifiche il giorno successivo, pur consapevole che 12 ore di ritardo ci sarebbero potute essere fatali perché le richieste vengono evase in ordine di arrivo. 

Il file excel a poco a poco si è riempito di scritte e colori e la tensione si è allentata. Che un’altra estate abbia inizio.  

 

Costanza Marri