Cos'è successo nel micro nido Le ali di Alice di Bologna?

 


 

Cronaca Bambina Cosa è successo nel micro nido Le ali di Alice di Bologna? Una piccola ma significativa storia di lavoratori, anzi, di lavoratrici, che unite hanno saputo fare la differenza. Oltre a difendere le loro condizioni contrattuali, hanno difeso la qualità stessa del servizio. Oggi incontriamo la sindacalista Rosella Chirizzi di Sindacato Generale di Base(Sgb) per farci raccontare questa storia e allargare lo sguardo allo scenario di Bologna e provincia.

Cosa sta succedendo al micro nido Le Ali di Alice?

Le lavoratrici si sono iscritte al nostro sindacato per chiedere assistenza dopo che la cooperativa a settembre gli ha chiesto di lavorate in totale solitudine con 17 bambini.

E invece la legge regionale cosa stabilisce? Che rapporto educativo ci dovrebbe essere tra educatore e bambini?

La legge regionale stabilisce un rapporto numerico di un educatore ogni cinque bambini nelle sezioni lattanti, uno ogni sette per i divezzi e uno a dieci per i grandi. Il rapporto però non si calcola in realtà sui bambini presenti. ma si considera sull’arco della giornata con calcoli abbastanza complessi, in cui non mi addentrerei. Quello che conta è che da un punto di vista strettamente legale la cooperativa si muove correttamente, non infrange la legge. Rimane che lavorare con tanti bambini e un solo educatore non è certo il modo migliore di lavorare. Quello che ci ha portato a muoverci è che nel nido in questione non era garantita nemmeno la presenza di una collaboratrice, un'ausilaria, che ad esempio aprisse la porta.

Quindi al nido si trovava un’educatrice con 17 bambini completamente da sola?

Esattamente e così non è possibile garantire nemmeno la sicurezza.

Il nido è privato? E da chi è gestito?

Il nido è gestito dalla cooperativa Dolce. E’ privato ma la garanzia della qualità dovrebbe essere monitorata dall’ente pubblico. Specifichiamo che il genitore iscrive al nido privato il bambino ma attraverso una serie di bonus paga una retta ridotta che varia a seconda dell’isee.

Quando avete segnalato la questione alla cooperativa che risposte avete avuto?

Risposte inadeguate e insufficienti. C’erano stati già tanti problemi lo scorso anno legati all’emergenza del Covid che ha portato, per tutti, diverse difficoltà, ma questa mancanza dell’ausiliaria è intollerabile. Le lavoratrici si sono mosse in modo compatto e con grande determinazione perché è davvero impossibile lavorare in totale solitudine con tanti bambini.

Ci sono situazioni simili in altri nidi?

Stiamo verificando e stiamo facendo conoscere questa situazione così da convincere anche altre lavoratrici, in caso di situazioni simili, di denunciare con serenità.

La cooperativa Dolce secondo lei lavora peggio di altre cooperative?

Certo, ci sono distinzioni da fare, ci sono cooperative e cooperative, e ci sono anche alcuni servizi gestiti meglio o peggio. Insomma dare una risposta sempre uguale non si può ma in generale un soggetto privato ha l’obbligo di guadagnare per cui il nostro sindacato lotta per rendere i servizi pubblici a gestione diretta. Nella gestione indiretta in realtà non ci sono tutti i risparmi che si pensano e ad ogni modo quando i risparmi si ripercuotono sui lavoratori, è ovvio che non si possano garantire la medesima qualità.

Infine oltre ai nidi ci sono altre realtà educative in sofferenza per questioni di risparmio?

I servizi educativi domiciliari (SED) che offrono servizi molto delicati subiscono tagli, risparmi continui che creano situazioni sempre più difficili per i lavoratori, tant’è che sono molti gli educatori che poi lasciano il lavoro, sotto pagati e con contratti garantiti per poche ore mentre si lavora per il doppio delle ore in straordinario. Ci stiamo lavorando con grande attenzione. 

 

Laura Branca