Senza lavoro e senza nido... ma le donne possono sempre cavarsela

 


Pensieri e parole Questa settimana incrociamo due notizie che riguardano i nidi che meritano attenzione.

La prima arriva dal profondo nord, da Merano, ed è una notizia abbastanza ordinaria, quasi consueta a cui di solito non avrei dedicato alcuna attenzione. Il comune cambia il punteggio per l’accesso al nido e decide di dare priorità alle famiglie in cui tutt’e due i genitori lavorano.

La seconda notizia riguarda Rimini, e anche questa è una storia piuttosto ordinaria, che potrebbe accadere praticamente ovunque. La madre trova lavoro ad agosto, dopo aver consegnato la domanda d’iscrizione e la bambina viene quindi esclusa dal nido. La storia è narrata sul quotidiano Rimini Today sulle cui pagine la madre rivendica “La verità è che ci siamo sentiti un po’ soli, le famiglie dovrebbero essere aiutate in maniera differente rispetto a come invece accade”.

L’iscrizione al nido risale a gennaio “Ad agosto, quando mi si è presentata questa opportunità, abbiamo subito chiamato l’ufficio Istruzione del Comune per spiegare la situazione, ma ci è stato risposto picche. Abbiamo anche chiesto se si poteva modificare la graduatoria, in virtù di questa novità lavorativa, nulla da fare”. Concludendo spiega “La mia vuole essere una testimonianza di quanto può diventare difficile gestire una famiglia per una mamma che decide di lavorare”.

Insomma i nidi, anche al nord, sono qualcosa di raro e molto prezioso nonostante i tanti MLN di Euro investiti negli ultimi anni per ampliare l’offerta nidi, nonostante, di anno in anno i numero dei bambini cali in modo vertiginoso.

Ma le madri, lo sappiamo, hanno sempre qualche risorsa in più da mettere a frutto anche quando sono disoccupate, con quattro figli e senza parenti vicini che potrebbero aiutare, come è successo a Rimini… 

Anche in questo caso una donna, una famiglia può sempre farcela! 

Laura Branca